Albo Orlandi è stato, negli anni settanta, il Direttore del personale della Farmitalia-Montecatini di Settimo Torinese, una delle fabbriche più importanti dell’industria chimica italiana.
Partendo dall’esperienza e dallo sguardo narrativo di questo personaggio, il documentario racconta quello che la Farmitalia ha rappresentato nella storia e nel tessuto sociale di Settimo, una città che per quasi tutto un secolo si è identificata con questa fabbrica e con le lotte sindacali, legate ad un movimento operaio politicizzato e combattivo.
Capovolgendo la tradizionale ricostruzione di tipo “corale”, fatta di volti e voci di coloro che lavorarono in quello stabilimento, la scelta registico-narrativa privilegia un racconto che passa dagli occhi del Direttore della fabbrica, da una figura professionale , in quel periodo, complessa, connotata da dubbi, timori e contraddizioni interiori, ma che, pur stando dalla parte dell’azienda, può contribuire a dare una visione più ampia ed oggettiva di quello che fu uno dei periodi storici drammatici dell’Italia del secondo Novecento.
Il documentario intende raccontare la storia della Farmitalia di Settimo Torinese, una fabbrica di grandi
dimensioni, ubicata proprio nel centro della città, che per tutto il Novecento aveva ricoperto un ruolo di primo piano nella produzione farmaceutica, uno dei settori controllati dalla Società Montecatini Edison, il colosso dell'industria chimica italiana.
Una storia legata quindi ad una realtà locale, ma che, proprio per le sue vicende economiche e sociali, diventa una storia emblematica di una realtà più ampia ed universale, quella dell'ascesa e del ridimensionamento di tutto il settore dell'industria chimica italiana. Cioè, la storia di una civiltà industriale, ormai in lento declino e che rischia di essere dimenticata dalle nuove generazioni.
Ma il documentario intende raccontare, allo stesso tempo, le storie di quelle famiglie, i cui componenti, padri e figli, uomini e donne, si trasferirono a Settimo a “lavorare alla Farmitalia”, lasciando la loro terra d'origine, per cercare al Nord una vita più degna.