Come possiamo progettare un futuro migliore, se perdiamo la capacità di immaginare?


Le nostre città sono animali in movimento. Crescono, maturano, a volte vanno per anni in una direzione, poi capiscono che le condizioni sono cambiate e che bisogna adattarsi. Quando vogliamo comprendere questi macro-cambiamenti, guardiamo ai numeri, alle statistiche, ai grandi processi di “riqualificazione”, utilizzando come coordinate per decodificarli alcuni punti cardinali, come l’attività commerciale, le scuole, i trasporti, i servizi, il tasso di criminalità. Questi mutamenti coinvolgono centinaia di migliaia di persone, che nascono, crescono e muoiono all’interno di questo ambiente: sono la vita che anima la città, la sua costituzione.  Come l’urbanistica sta però oggi ripensando il senso dei suoi modelli, così la nostra intenzione è mettere in discussione le forme narrative da utilizzare per raccontare questi cambiamenti.

Aurora è uno slow-documentary di 24 ore, che porta il tempo reale di una giornata nel quartiere torinese di Aurora a coincidere con il tempo della narrazione filmica, senza ellissi di montaggio. Il progetto punta alla realizzazione di un documentario ispirato alla slow-tv, da trasmettersi online a ciclo continuo, da mezzanotte alla mezzanotte seguente, ogni giorno, in sincrono con l’ora reale: se l’utente accede al portale alle 12:35, vedrà quello che nel film succede a quell’ora e che a quell’ora è davvero successo nella realtà. Il film non si compone di una sequenza slegata di scene descrittive, ma è guidato da una forte base narrativa: il punto di partenza sono 12 storie che raccontano il quartiere da diversi punti di vista, ciascuno dedicato a una parte diversa della giornata, per disegnare nel loro insieme una visione organica dell’ambiente in cui ci troviamo. Un percorso di messa a fuoco, lentissimo e graduale, dalla città all’individuo.
Il senso di questa scelta è di condurre per mano lo spettatore a passeggio fra le vie del borgo, lasciarsi incantare dai flussi della città, le persone che entrano a lavoro, i bimbi che vanno a scuola, perdere tempo guardando che succede. Per trattare l’area urbana come un “gigantesco animale”, vogliamo seguirne il ritmo lento, lasciarci ipnotizzare dai movimenti meccanici dei suoi processi vitali, come i trasporti, il lavoro delle fabbriche, la pulizia delle strade, e considerare dapprima ciascuna di queste attività come una pura funzione dell’animale urbano: questa è infatti la considerazione sociologica e urbanistica che di un questi fenomeni siamo abituati a ricevere. Ma l’animale si compone di persone, e su quelle vogliamo gradualmente concentrarci, per scoprire le loro storie, e insieme a loro, la vita dell’intero quartiere.


Oltre al film di 24 ore, questo processo condurrà, sulla base dello stesso materiale girato, alla produzione di una serie di 12 corti documentari. Ciascuna storia tocca argomenti diversi e racconta luoghi diversi del quartiere, ed è la base per una serie di sviluppi tematici che troveranno la propria declinazione nelle forme narrative più adeguate: un blog di cucina per la storia sul mercato di Porta Palazzo, una rivista sul calcio per la storia su Balon Mundial, una pagina Facebook per gli street artist, e così via.


Aurora è un progetto sperimentale di narrazione slow. Il suo obiettivo è proporre un racconto che attiri l’attenzione per il tono pacato della voce e le parole composte, come la maestra che evitava di gridare per cercare il silenzio della classe. Proprio su questo continuo alzare sempre più la voce del sistema mediatico contemporaneo vogliamo riflettere, per combattere la deriva costante verso un racconto del sensazionale invece che dell’eccezionale. L’ascolto e lo sguardo sono capacità attive che si stanno abituando a ricevere una narrazione sempre solenne, spigolosa, dove non c’è possibilità per lo spettatore di trovare una propria interpretazione. E questo non riguarda solo i contenuti proposti, ma anche la forma della loro proposta: la messa a fuoco, il ritmo del montaggio, la composizione del quadro.
Il senso dell'operazione è l’esibizione di un mondo pieno di storie, tutte ugualmente eroiche e importanti, significative al fine della comprensione di un movimento complesso come il cambiamento di una città. Siamo noi a determinarne l’esistenza, quando cominciamo a guardare con più attenzione. E per farlo, dobbiamo perderci del tempo, esitare con lo sguardo, cercare di capire cosa stia succedendo, e riconquistare così la nostra capacità di immaginare.
La realizzazione del progetto si fonda su un lavoro di ricerca e scrittura in collaborazione con il Master in storytelling della Scuola Holden.

Andrea Amadei, autore e regista, sulla sua partecipazione ai New Media Days 2015-2016 della Film Commission Torino Piemonte: «L’esperienza dei New Media Days ha rappresentato un momento di riflessione importante per il mio progetto. Ho presentato un’idea in una fase iniziale di sviluppo, perciò ancora molto permeabile ai consigli e alle suggestioni che ho incontrato durante gli incontri. L’eterogeneità degli esperti invitati è stata determinante per mettere in discussione ogni aspetto del concept di partenza, seguendo quella direzione che oggi trovo sempre più determinante: la transizione da prodotto a progetto. Ogni idea deve diventare un progetto aperto che cerchi declinazione secondo i media che più assecondano le sue esigenze, volta per volta, senza limitazione. E questo è l’approccio su cui ho potuto lavorare durante le giornate di sviluppo, che ho accolto con l’intenzione di iniziare un percorso di collaborazione solido e coerente con i soggetti coinvolti. In questo senso mi auguro che l’esperienza dei New Media Days possa diventare un appuntamento costante, centro di convergenza fra diverse professionalità anche molto distanti fra loro - dalla programmazione alla regia, dal commerciale ai videogame - vera ricchezza di queste occasioni, un capitale umano esistente, da valorizzare. Ringrazio perciò ancora la FCTP per avermi permesso di prendere parte all’iniziativa.»

Regia
Andrea Amadei
sviluppato nell'ambito dei New Media Days 2015-2016 (Film Commission Torino Piemonte con il sostegno di Compagnia di San Paolo)
Ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2020