“Una scoperta scientifica, perché di questo stiamo parlando, in sé non è né ‘buona’ né ‘cattiva’. Buona o cattiva può essere l’applicazione che se ne fa...”
Il film racconta l’invenzione, l’impiego e l’eterna diatriba etica intorno ad una pratica che mette i brividi: L’elettroshock.
La TEC (Terapia Elettro Convulsivante), dalla chiusura dei manicomi in Italia negli anni ‘70, non è assolutamente sparita, è rimasta nell’ombra, come se la psichiatria volesse nascondere un parente scomodo. Ancora oggi, a settanta anni dalla sua invenzione, la terapia viene impiegata nella cura dei casi di depressione gravi, ma i meccanismi con cui agisce sul cervello sono ancora oggetto di studio.
L’elettroshock fu inventato da un neuro psichiatra italiano, Ugo Cerletti, docente di Psichiatria all’Università di Roma, nella seconda metà degli anni ‘30.
Inizialmente questa tecnica fu associata al trattamento della schizofrenia. Infatti per le teorie dell’epoca epilessia e schizofrenia non potevano coesistere in un paziente. L’intuizione su cui si basavano le terapie da Shock (non solo la TEC) era quella di causare artificialmente un attacco epilettico in modo da far regredire i sintomi della schizofrenia.
L' elettroshock, viene tuttora impiegato ed è forse una delle tecniche terapeutiche più controverse esistenti: si basa sull’induzione di convulsioni nel paziente facendo passare una corrente elettrica di 0,9 Ampere attraverso il cervello per mezzo di elettrodi applicati sulla testa.
Questo film racconterà la storia della terapia elettroconvulsivante, più comunemente nota come Elettroshock. Spesso nell'immaginario comune l'elettroshock viene associato alla sedia elettrica, tutti noi abbiamo negli occhi tremende immagini di convulsioni incontrollate e bava alla bocca, ma la Tec è stata inventata per guarire. Allora com'è possibile che una terapia abbia nel tempo assunto una forma tanto funesta?
Il film cercherà di aprire una porta su questa cura ancora misteriosa e tanto dibattuta.
Il documentario partirà dall'invenzione della Tec (Terapia elettroconvulsivante). Attraverso la testimonianza di uno storicodella medicina cercheremo di tratteggiare il cloma che si respirava nell'ambiente psichiatrico al momento della sua invenzione nel 1938 e che persona fosse il suo inventore, lo psichiatra Ugo Cerletti. Ad integrare la preziosa testimonianza storica ci saranno un filmato inedito girato da Cerletti stesso durante la sperimentazione della terapia alla fine degli anni trenta, conservato da uno studente e giunto fino a noi, e delle lettere, indirizzate allo psichiatra, scritte dai primi pazienti sottoposti alla Tec. Cerletti, per monitorare l'andamento nel tempo della sua invenzione, chiese ai suoi pazienti di scrivere dei rapporti su stessi. Le lettere saranno integrate da voci fuori campo. Partirà una prima voce a cui si aggiungerà una seconda, poi una terza, una quarta e così via, sovrapponendosi, intrecciandosi fino ad un climax corale. Questa fuga di voci sarà abbinata a fotografie in primo piano, di pazienti psichiatrici degli anni trenta, che dissolvendo una dentro l'altra seguiranno il crescendo emotivo delle voci.
Ambientazione: Genova / Firenze / Roma / Imola (BO) / Reggio Emilia
Periodo delle riprese: Marzo-Maggio 2007