Ogni anno d'estate sulla spiaggia di Mondello a Palermo, vengono costruite centinia di cabine pronte ad ospitare altrettanti nuclei di bagnanti che vi passeranno la stagione. Per queste persone le capanne sono lo scenario perfetto per nascondersi dietro al ricordo di uno status sociale che la crisi degli ultimi anni ha minato.
Una famiglia s’indebita per fare le vacanze al mare e apparire benestante tra i bagnanti; tre donne si abbronzano per sentirsi ancora giovani e diventare le star dell’estate, mentre nella stessa spiaggia un barista pensa a guadagnare più soldi possibili per superare l’inverno. Tutti aspettano la notte di ferragosto per vivere da protagonisti la fiera della vanità estiva e continuare a fare finta che la crisi economica non esista.
Le cabine mare come una roccaforte del tempo, rappresentano un’oasi sicura al riparo dalla crisi che priva lentamente la classe media dei traguardi raggiunti e dal timore sotterraneo di sentirsi inadeguati, impreparati davanti al nuovo, di perdere per sempre questo rifugio domestico per ritrovarsi spaesati, superati, peggio ancora, invecchiati.
Buon Inverno è un film pensato per il cinema che porta sullo schermo una riflessione sulla crisi degli ultimi anni e sul modo di affrontarla da parte della classe media: a Mondello l’atmosfera spensierata delle vacanze rappresenta una sospensione rispetto alle fatiche invernali, e questa condizione ci permette di affrontare il tema in modo ironico e frizzante a tratti comico ma mai superficiale, grazie ai diversi livelli di lettura che i protagonisti presentano. I protagonisti sono letteralmente in mutande e mettono a nudo la propria condizione socio esistenziale, che non è così diversa rispetto a quella di uno spagnolo, un greco, un francese o un americano.
Buon Inverno è il film d'esordio del regista Giovanni Totaro, neodiplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.
A livello cinematografico, si vuole accostare un registro fatto di inquadrature fisse che uniscono una precisione formale a contenuti narrativi sempre nuovi, a momenti più liberi e visivi legati al mare, con movimenti di camera e inquadrature non perfettamente a fuoco che fanno del mare il territorio del fantastico e del sogno dove I protagonisti si rifugiano di tanto in tanto.