Una mattina d’estate del 2006 da Venaus, in Val di Susa, parte una marcia che percorrerà in 15 giorni 600 chilometri, passando per paesi e città, da Torino a Genova, a Pisa, a Livorno… fino a Roma.
A piedi, in treno, in bici, la marcia a bassa velocità del movimento notav esce dalla valle, per far conoscere le ragioni della sua opposizione all’Alta Velocità e ai faraonici progetti delle cosiddette grandi opere.
Per strada i marciatori incontrano persone, luoghi, eventi, gruppi teatrali e bande musicali; raccolgono voci, testimonianze e appelli di molte comunità, costrette a subire scelte spesso inutili, costose o devastanti sul proprio territorio: caricati su un carro-risciò, decine di documenti arrivano a Roma per la consegna al governo.
Due filmmakers hanno seguito e documentato tutto il percorso e ne vogliono trarre un film-documentario:
raccontare la storia di un’utopia contagiosa, che parte da una concreta e straordinaria esperienza di democrazia partecipata, da un piccolo paese tra le montagne, per incontrare nel cammino fino a Roma i mille volti di un’Italia che vuole ritrovare il senso della comunità e non si piega al pensiero unico di questo modello economico.