Il documentario vuole raccontare la più famosa delle repubbliche partigiane, la Repubblica della Val d’Ossola, e scandire, con storici e testimoni di allora, gli avvenimenti che segnarono quei 40 giorni a Domodossola, densi di una straordinaria consapevolezza politica.
Tibaldi, Terracini, Vigorelli, Malvestiti, Concetto Marchesi, Moscatelli e Superti e molti altri sono i protagonisti di una realtà che anticipa la Costituente della Repubblica Italiana che nascerà un anno dopo. Nel suo divenire, fatto di soli 40 giorni, si pongono i cardini della democrazia come il pronunciarsi, fra gli altri, in piena guerra, contro la pena di morte; il ritorno della libertà di stampa e del diritto d’espressione con comizi e manifesti; la rinascita dei sindacati e le nuove contrattualità sindacali; la nomina di un “ministro” donna, la comunista Gisella Floreanini, quando le donne italiane non hanno ancora il diritto di voto; la rielaborazione di una scuola pubblica e gratuita.
Un susseguirsi di eventi politici che saranno stroncati, l’11 ottobre del 1944 quando reparti tedeschi e fascisti riconquisteranno la città.
E qualcuno scriverà: ”Domodossola era solo un timbro sui passaporti dell’Orient Express. E ora vi accadono avvenimenti che si studiano a scuola nei libri di storia”.
«La storia dei 40 giorni della Repubblica della Val d’Ossola si presta a un racconto serrato, come la brevità del tempo in cui si sono svolti gli avvenimenti. Ci sono almeno tre diversi piani: 1. Quello dell’esilio Ticinese, con il suo clima allo stesso tempo tranquillo e concitato, dove arrivano i corrispondenti europei, si riuniscono i leader politici, si preparano piani e circolano pubblicazioni e idee antifasciste. 2. Quello della brigate partigiane che giungono in Valdossola, teatro di un eccezionale esperimento politico in una condizione quasi irreale di entusiasmo e di assedio. 3. Quello del quadro internazionale mai così incerto, dove accanto alla gioia per i tracolli tedeschi si somma l’angoscia per le loro azioni più cruente. Un quadro in cui le promesse degli alleati, vengono sempre condizionate dai difficili equilibri tra le nazioni. L’intenzione è quella di trasmettere soprattutto il dato poco conosciuto dell’esperienza ossolanariassumendo in un tempo limitato una grande quantità di contenuti e di vite eccezionali» (Daniele Cini e Danielle Latin Turone)