“In un prossimo futuro a Torino l’asfalto delle vie e delle piazze sarà completamente rimosso e sostituito dalla vegetazione. Torino sarà la prima città vegetale del mondo: una città nuova con frutteti, campi coltivati, boschi e prati".
Nel 2040 sull’intera area urbana di Torino l’asfalto delle vie e delle piazze viene sostituito dalla vegetazione: Torino è la prima città al mondo che si trasforma in uno spazio nuovo, urbano e naturale ad un tempo.
La “rivoluzione” risponde a due esigenze: da una parte l’adeguamento a nuove e severissime normative europee sulla riduzione dell’inquinamento; dall’altra l’esigenza di rendere ‘unica’ la città, in funzione di uno sviluppo turistico meno occasionale che nel passato, creando per Torino una vocazione davvero nuova e inedita.
Nei mesi immediatamente successivi alla trasformazione definitiva, la città diventa una delle prime dieci mete turistiche mondiali. Tutto ciò, oltre a ricadute importanti sul piano dell’immagine e dell’attrattiva internazionale, comporta una profonda e positiva modifica nell’ organizzazione della vita urbana e nello stile di vita dei cittadini, determinando in prospettiva una nuova percezione del rapporto uomo/città/natura da parte dei torinesi. Si innescano nuove potenzialità, prima sconosciute: la vicinanza stessa con una realtà così diversa, in conseguenza di una rivoluzione in fondo semplice ma davvero radicale dell’assetto urbano, sviluppa nuove filosofie economiche, riconvertendo completamente le attività produttive cittadine verso indirizzi oramai lontani dall’antica vocazione industriale.
Il film è il primo esempio di “documentario di fantascienza”:
- ambientato nel futuro, racconta però anche il presente, analizzandone problemi e contraddizioni, attraverso le immagini dell’oggi proposte come ‘repertorio’;
- mostra (attraverso un lavoro di 3d e compositing video fra immagini reali e computergrafica) una Torino avveniristica, nella quale gli edifici sono in simbiosi con la vegetazione e i mezzi di trasporto sono progettati per una “città vegetale”;
- racconta come e perché si è deciso di realizzare un progetto così radicale, utopico e visionario, come sono stati risolti i problemi tecnici (drenaggio, irrigazione, mobilità, etc.) attraverso gli interventi dei massimi esperti di diverse discipline scientifiche (botanica, fitopatologia, psicologia, neurologia, economia e organizzazione del lavoro, urbanistica, trasporti, climatologia, etc. etc.), e sopratutto quanto è costata la realizzazione del progetto;
- raccoglie interventi poetico/filosofici da parte di grandi testimonial culturali di statura internazionale.
«Oltre al film è mia intenzione utilizzare il materiale realizzato e le ricerche svolte per allestire un’installazione artistica avente per tema il progetto di “rivoluzione vegetale”, che utilizzi (oltre ad una superficie d’erba appositamente realizzata e posata) i progetti tecnici, le ricerche, le statistiche, le riflessioni, gli interventi scritti e in audio, poetici e scientifici, raccolti nella fase di sviluppo e successivamente di realizzazione del film» (Luca Pastore)