Torino 2013. Qui una moltitudine dolce amara porta in pegno i propri averi, in attesa del riscatto o dell’asta finale. Tra i mille volti che raccontano l’inventario umano della crisi, tre storie si intrecciano inconsapevolmente sulla sottile linea del debito morale.
Sandra, giovane trans, dopo una storia d’amore con un rampollo della classe dirigente della città, vive un momento di difficoltà economica e affettiva. Alla ricerca della sua identità femminile e di un sentimento d’amore gratuito, vive in attesa di un lavoro in una piccola comunità di prostitute.
Per sfuggire al passato e ad un periodo di crisi porta in vendita la sua pelliccia, pegno del vecchio amore. Il suo sguardo incrocerà quello di un giovane novellino, Stefano, appena entrato al banco, spingendola verso una tenera ossessione amorosa.
Stefano, da poco assunto al banco, nonostante le rosee aspettative, si scontra con una dura realtà lavorativa. Timido e gentile, di fronte ad una scorrettezza di un superiore – di cui diventerà testimone e complice - , alla presenza conturbante della giovane trans che ricerca insistentemente le sue attenzioni e al lavoro giornaliero, fatto di piccoli incontri e procedure, diviene adulto, comprendendo i meccanismi del luogo e accettandoli, suo malgrado, in un
doloroso percorso di crescita che lo priverà della propria originaria innocenza.
Michele, ex facchino in pensione, sposato a Rosa, una casalinga tenera ed apprensiva, desideroso del meglio per la propria famiglia, chiede un prestito ad un parente, che si rivelerà la persona sbagliata. Quando questo gli propone di ripagare il debito contratto, aiutandolo per un breve periodo di tempo al banco dei pegni nell’attività di ricettazione, all’insaputa della propria moglie, Michele decide di accettare. Tra gaffes e difficoltà il suo percorso, a causa di una piccola truffa di cui cade vittima, prende una strada imprevista, intrecciandosi con le vite di Sandra e
Stefano, e concludendosi in un tragico epilogo.