Nel braccio arcobaleno del carcere di Torino vive e si allena la Drola, la prima squadra di rugby al mondo interamente formata da detenuti. Quasi tutti sono completamente nuovi al gioco e dopo solo due mesi di allenamenti affrontano il loro primo campionato, serie c3 della federazione italiana rugby.
In campo fino all’ultimo minuto guidati dalla “ghigna”, la voglia di vincere, i ragazzi lottano per realizzare la meta, mentre ognuno di loro ne ha una più grande: saper cogliere la seconda occasione, cambiare il proprio destino.
Mancano nove partite alla fine della stagione e in ballo c’è il sogno di riuscire a giocarne almeno una in trasferta.
Il documentario Liberi a meta(‘) vuole raccontare l’incontro del quadrato e dell’ovale, della società che si dà regole perfette e dell’essere umano, imperfetto e sorprendente. Una riflessione sulla funzione rieducativa e non punitiva degli istituti di correzione, sul percepirsi squadra e non outsiders, sulla possibilità che attività alternative alla detenzione tradizionale possano influire sulle scelte da compiere una volta riammessi alla società civile.

L’idea di girare il documentario Liberi a meta(‘) nasce dall’incontro del regista con un sognatore filantropo, Walter Rista, ex azzurro di rugby, nato in provincia di Cuneo circa settanta anni fa.
Walter ha deciso di fondare l’associazione “Ovale oltre le sbarre” e di mettere alla prova i nobili valori del rugby all’interno della realtà carceraria.
Una squadra di detenuti rugbysti, un campo da calcio che si dota delle porte a H e per ottanta minuti alla settimana trasformandosi in campo da rugby, la partecipazione ad un campionato regolare. Tutto dietro gli alti muri di cemento che separano il carcere dal resto del mondo.
Walter parte da qui nel settembre 2011 e poco dopo incontra la strada di Gughi Fassino. Gughi è un fotografo, realizza un reportage su questa squadra non ordinaria per una testata giornalistica (Sport Week de la Gazzetta dello sport) e vedendo il servizio sulle pagine del giornale ha l’impressione che sia tanto quello che non è riuscito a cogliere, troppe le storie che sono rimaste fuori.

La sua idea diventa allora seguire la Drola, team formato da tante nazionalità ma di matrice piemontese già nel nome (drola in dialetto vuol dire furba, stramba, bizzarra), dall’inizio fino alla fine del campionato conclusosi sabato 26 maggio con l’ennesima vittoria della Drola che conclude la sua prima stagione al quinto posto della classifica del campionato regionale serie c3.

Per realizzare questo documentario siamo entrati in uno dei tanti carceri d’italia (le statistiche parlano di 231), quello di Torino, e abbiamo trascorso qui quasi un mese.
L’impostazione del documentario è quella de “la mosca sul muro” che registra una quotidianità libera di fluire, che fa spazio all’altro, che crede profondamente nel dialogo e nella capacità dell’essere umano di raccontarsi da una parte, e di recepire dall’altra.
Con questo documentario vogliamo raccontare l’incontro del quadrato e dell’ovale, della società che si da regole perfette e dell’essere umano, imperfetto e sorprendente. l’obiettivo è creare spunti per una riflessione sulla funzione rieducativa e non punitiva degli istituti di correzione, sul percepirsi squadra e non outsiders.

Regia
Gughi Fassino
Soggetto
Gughi Fassino, Sara Benedetti
Sceneggiatura
Gughi Fassino, Sara Benedetti
Fotografia
Gughi Fassino
Suono
Gino Dell'aera
Operatore
Tommaso Buzzi, Michael Chiaretta
Interpreti
27 Detenuti Rugbysti
Direttore di produzione
Marco Serrecchia
Produttore
Daniele Di Gennaro
Produzione
Minimum Fax Media (Roma)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund - Fondo regionale per il documentario - produzione maggio 2012)
Ultimo aggiornamento: 08 Novembre 2018