La fame, l'emigrazione, l'abbandono delle montagne e l'avvento di un nuovo mondo: un grande affresco di storie, un intenso documento che prende avvio dalle originali testimonianze di contadini e montanari delle valli cuneesi raccolte da Nuto Revelli (“Il Mondo dei vinti" e "L'anello forte") per poi intrecciarsi a quelle dei loro discendenti, uomini e donne contemporanei ancora cittadini di quelle terre trasformate.
Voci di ieri e di oggi che si mescolano alle immagini del paesaggio cuneese: un territorio fatto di resti, cicatrici, cimeli che visualizzano le distanze e le correlazioni tra la civiltà contadina e il presente post-industriale. Così il film mostra un susseguirsi di tracce: vestigia delle borgate montane e stratificazioni del paesaggio rurale che si intrecciano a fabbriche abbandonate, ruderi dell’abusivismo edilizio, capannoni commerciali nati già relitti.
Una ripresa e attualizzazione dei grandi temi revelliani che attraversano tutto il ‘900 e arrivano ai giorni nostri segnati dalla difficoltà politica e sociale di ordinare e guidare trasformazioni epocali.
Un materiale sonoro preziosissimo quello registrato da Revelli che riporta all’attenzione un mondo dimenticato e che qui acquista un ulteriore valore profetico e un'intensa forza evocativa.
Il popolo che manca è un film sull’assenza fisica e spirituale della civiltà contadina. Mostra la cesura delle nostre radici, di conseguenza è anche la nostra assenza contemporanea, noi stessi siamo “popolo che manca”. Le testimonianze raccolte tra i contadini della provincia di Cuneo da Nuto Revelli negli anni 70’ del secolo passato, raccontano un mondo al confine. Uomini e donne che hanno lasciato la campagna per contribuire all’industrializzazione del nostro paese. Una memoria inconscia, lasciata latitare, cancellata per vergogna, per volontà legittima di progresso.
Persone che hanno attraversato due guerre mondiali e il boom economico, nate in un mondo contadino trasformatosi rapidamente in società industrializzata del consumo di massa.
Ora, ai discendenti di quegli stessi testimoni, mancano le prospettive. La catena dello sviluppo industriale si è inceppata, la memoria della civiltà contadina è stata rimossa.
Eppure anche i testimoni di oggi si può dire che riflettano una civiltà di confine. A distanza di mezzo secolo vivono l’insostenibilità di uno sviluppo senza limiti e cercano altre vie possibili che riescano a superare l’utilitarismo fine a se stesso di una società bulimica, senza futuro e senza passato, sospesa.
Per questo l’intreccio di vecchie e nuove testimonianze e la stratificazione temporale dei luoghi, ambiscono a tracciare una visione olistica e futuribile del contesto geografico e sociale. Il loro messaggio assume, dunque, un valore metonimico, evoca le trasformazioni globali attese dalla nostra epoca.
Le voci registrate da Revelli parlano una lingua che restituisce un nuovo respiro e può dare risposte inaspettate ai discendenti. I paesaggi sono il volto trasfigurato di quelle testimonianze, i
resti, i silenzi, le distanze svuotate. Da qui ripartiamo per contribuire a dare una nuova identità al popolo che manca, oggi, domani.
Andrea Fenoglio e Diego Mometti
Regia
Andrea Fenoglio, Diego Mometti
Fotografia
Andrea Fenoglio
Montaggio
Fabio Bianchini Pepegna in collaborazione con Giuliana Beneventi
Musica originale
Carlo Zannetti, Borgatti Edizioni Musicali
Suono
Diego Mometti (suono in presa diretta, Diego Schiavo
Altri credits
Antonio Ivagnes (Colorist).
Andrea Fenoglio-Diego Mometti (sottotitoli).
Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo "Dante Livio Bianco" (digitalizzazione delle registrazioni di Nuto Revelli).
Mongini Comunicazione ph + 39 02 8375427 fx +39 02 839398 michela.giorgini@monginicomunicazione.com (Ufficio Stampa)
Interpreti
60 testimoni di Nuto Revelli e 125 discendenti
Produzione esecutiva
Fausto Rizzi per Pulsemedia
Produttore
Fondazione Nuto Revelli (Cuneo) e Produzione Spinosa (Pinerolo, TO)
Co-produttore
Roberto Ruini per Pulsemedia
Produzione
Fondazione Nuto Revelli onlus (Cuneo)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (
Piemonte Doc Film Fund - Fondo regionale per il documentario - produzione aprile 2009 under 35), Regione Piemonte, Marco Polo Environmental Group
Assistente al montaggio
Nicola Cabiddu, Davide Rossetti
Contatti
Fondazione Nuto Revelli (Beatrice Verri)