È il 1954. Sotto i portici di Bologna, il diciottenne Taddeo vive con la mamma e il nonno e sogna di poter diventare un frequentatore del Bar Margherita. Si procura una macchina e un po' di fortuna e ottiene il soprannome di “Coso” e il ruolo di autista di Al, nelle sue visite notturne al night club Esedra e poi ad un piatto di lasagne alla stazione. È così che conosce Bep, che non si toglie mai i guanti da guida perché il padre gli ha promesso una porsche, Gian, che ha ricevuto una lettera d'invito dal Festival di Sanremo, Manuelo che commercia in auto rubate e spoglia le donne con gli occhi, e Zanchi, Sarti, Pus e Mentos.

Regole del Bar Margherita del 1954
1) Al Bar non si portano mogli, madri, sorelle, figli, nipoti.
2) Se vuoi essere considerato al Bar Margherita ci devi arrivare la sera tardi. Comunque sempre prima che chiuda.
3) Se ti metti con una che non ti fa più venire al Bar, si avvia l'organizzazione per fartela mollare.
4) La squadra del Bar Margherita è il Bologna Football club e tutti ci tengono a sentire le partite alla radio, quando vince e quando perde. La bandiera del Bologna è appesa ogni domenica a una colonna del portico.
5) Quelli del Bar Margherita ci credono alla Messa e al Rosario ma non ci vanno o se ci vanno non si fanno vedere.
6) Anche se piove forte nessuno va al Bar Margherita con l'ombrello.
7) Nella classifica degli imbarcatori di donne, che nel codice del Bar si chiamano penne, quarti sono i finocchi, terzi i democristiani, secondi i comunisti, primi quelli che invece di parlare tanto cercano una che gliela dà.
8) Le penne che la danno a quelli del Bar sono tutte segrete, spesso sposate, che quelli del Bar hanno conosciuto nelle balere e hanno solo il nome del quartiere dove abitano, quella di Casaralta, quella della Bolognina, quella della Dozza... Forse esistono, forse no.
9) A quelli del Bar è proibito andare in gita ai santuari sui pullman con il mangiare nelle sporte e la bottiglia dell'acqua e limone.
10) Quelli del Bar Margherita quando stanno seduti ai tavolini e passa una penna la debbono guardare con desiderio e fare qualche “tirino”. Sempre. Anche se è un gran cesso le debbono sussurrare: “Che fisico!” oppure “sai cosa ti farei!”. È una regola di quelli del Bar Margherita.
11) La Santa protettrice del Bar Margherita è la Madonna di San Luca che viene giù dal suo Santuario una volta all'anno e che anche gli atei del Bar Margherita la ammirano molto.

Regia
Pupi Avati
Soggetto
Pupi Avati
Sceneggiatura
Pupi Avati
Fotografia
Pasquale Rachini
Montaggio
Amedeo Salfa
Scenografia
Giuliano Pannuti
Costumi
Steno Tonelli
Musiche di repertorio
Lucio Dalla
Suono
Piero Parisi
Effetti speciali
Just Eleven
Interpreti
Diego Abatantuono (Al), Laura Chiatti (Marcella), Luigi Lo Cascio (Manuelo), Fabio De Luigi (Gian), Gianni Cavina (nonno Carlo), Neri Marcorè (Bep), Katia Ricciarelli (la madre di Taddeo), Luisa Ranieri (Ninni), Pierpaolo Zizzi (Taddeo), Gianni Ippoliti (Sarti), Claudio Botosso (Zanchi), Niki Giustini (Pus).
Direttore di produzione
Gianfranco Musiu e Tomaso Pessina
Produttore
Antonio Avati
Co-produttore
Rai Cinema
Produzione
Duea Film (Roma)
con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte (2008)
Distribuzione
01 Distribution
Vendite internazionali
01 Distribution
Ultimo aggiornamento: 08 Aprile 2020