1944, Carcere Le Nuove, Torino. Una madre, prigioniera politica in procinto di essere deportata a Birkenau, affida il proprio bambino a una suora. Pochi istanti prima che suor Giuseppina De Muro scivoli via con il bambino, nascosto in un carrello della biancheria, la donna, Elda, le consegna anche una lettera.
1999, Torino. Mentre svuota la casa di sua madre dopo la sua recente morte, Aila trova un libro con all'interno un segnalibro. Il libro contiene una lettera, che sua madre ha scritto in prigione. Aila è sconvolta, scopre di avere un fratello di cui Elda, sopravvissuta alla seconda guerra mondiale, non le ha mai parlato. Cercando di trovare le ragioni del lungo silenzio di Elda, Aila si propone di rintracciare suo fratello. Dopo un viaggio a Roma alla ricerca di suor Emma, la suora che ha aiutato sua madre, Aila viene a sapere che Emma ora vive vicino a lei, a Montevicino, a circa un'ora da Torino. Montevicino è un piccolo paese e le notizie corrono veloci. A Teresa, una donna di ottant'anni, arriva voce che in paese una donna è andata a trovare suor Emma, per faccende legate alla guerra. Teresa, allarmata dalla notizia, si ritira nei suoi pensieri. L'indagine di Aila scuote l'esistenza di suor Emma e di Teresa e riporta alla luce un capitolo doloroso della loro vita, con molte questioni irrisolte. È tempo che tutti facciano i conti con i fantasmi della guerra, con i suoi tanti orrori e segreti.
Pur essendo una storia intima con radici profonde in un luogo molto circoscritto, i sentimenti che la animano hanno un respiro globale e si affrontano temi universali. Anche se afferente in parte a una vicenda storica (in costume), questo romanzo è senza dubbio un racconto contemporaneo. Le donne protagoniste dell’intero arco narrativo fanno scelte coraggiose e difficili, agendo in modi che trascendono le rappresentazioni canoniche dei personaggi femminili nei drammi d'epoca. La relazione tra Aila e Giulia mostra com'era la vita quotidiana per molte coppie lesbiche che vivevano insieme in Italia negli anni '90: un aspetto della vita italiana che è stato per lo più ignorato da una certa narrativa mainstream. C'è poi un mistero che caratterizza la vicenda che rende la narrazione accattivante. Gli indizi per la sua soluzione - in un eventuale adattamento - possono essere disseminati strategicamente nell'arco narrativo per creare suspanse. La storia è adatta sia a un film sia a una serie tv, perché la molteplicità dei punti di visti si presta a una divisione in capitoli. I temi affrontati pongono dilemmi morali e trasmettono sentimenti universali: il conflitto tra prendere posizione o meno, cercando di sopravvivere; agire o restare nell’ombra di fronte all'ingiustizia; nascondere la verità per protegga coloro che si amano... ma per quanto tempo tutti questi fardelli possono essere sopportati e a quale costo?