Antichi rituali egizi e geroglifici sui corpi di ogni vittima: sono questi i soli indizi lasciati da un sadico serial killer che sta scuotendo la piccola città di Folina. A indagare sugli efferati omicidi è il cinico commissario di polizia Nicola Giano, che con l'aiuto degli ispettori Esposito e Cataldi, e del medico legale Lara Giusti, darà il via a un'intricata indagine. Ma, quando il cerchio si stringe proprio intorno a lui, il commissario Giano è costretto a tornare là dove tutto è iniziato, Roma, seguito da una scia di cadaveri e con un assassino ancora senza nome.
L’opera presenta una parte relativa alle procedure di indagini di polizia molto ben strutturata. Il ritmo serrato, asciutto, senza orpelli, riesce a tenere viva l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina.
La struttura del romanzo – a cui seguono altri due libri – si presta particolarmente alla realizzazione di una serie tv: la storia affronta sia le vicende personali del commissario Giano, sia quelle legate agli omicidi che si trova a dover risolvere.
Il romanzo immerge il lettore all’interno di un distretto di polizia di provincia, ma l’azione si sposta poi nella grande città.
Un riferimento audiovisivo simile, potrebbe essere rappresentatol dalle vicende del commissario Rocco Schiavone. Il protagonista Giano, cupo e segnato dalle proprie vicende personali, rende facile l’associazione.