Un cadavere in una valle abitata da spiriti, un'improvvisata indagatrice con un accompagnatore speciale. Questa è la prima inchiesta di Dea Ferrari, una giornalista originaria di Lesa, sul Lago Maggiore, tornata nel suo paese natale dopo essere andata in pensione. Al suo fianco c'è Luciano, detto Ciano, un arzillo novantenne, ex partigiano, profondo conoscitore del proprio paese e delle persone che lo abitano, facilmente reperibile al Circolo che per lui è quasi un ufficio.
L'audience di riferimento è trasversale. La coppia di protagonisti, la giornalista Dea e l’anziano Ciano, è ben assortita e si presta a infinite variazioni. In caso di problemi di comprensione per Ciano (che nella stesura originale parla il dialetto del Lago Maggiore, peraltro identico a quello del Canton Ticino) si potrebbe prevedere un' italianizzazione dei termini in modo da renderlo comprensibile anche al di fuori dell’area strettamente regionale.