Interno Corte è la storia di un condominio; sono i racconti dei palazzi di città, dove mondi e realtà degli spazi privati escono di casa e si intrecciano tra loro. Nazarena, la nonnina ribelle che ama i bagni d'aria, abita al primo piano. Sullo stesso pianerottolo c'è Nina, che insieme al fratello immagina i dinosauri in orbita nello spazio. E poi Mattia, che colleziona fossili di montagna, Ayyoub che origlia i discorsi dal ricevitore del citofono. Le storie degli inquilini di un palazzo di ringhiera si snodano una dopo l'altra durante l'esplosivo appuntamento che periodicamente la vita impone: l'assemblea di condominio. Raccolti in assemblea i vari personaggi escono dai loro appartamenti, dal loro privato, per confrontarsi con obblighi e ruoli del quotidiano, cercando di soprawivere alle trame di palazzo sotto l'astuta guida del più temuto tra tutti, l'Amministratore di condomino.
"Interno corte" è un romanzo corale, caratterizzato da un'umanità varia. I personaggi compaiono in scena con un ordine e una struttura che prende spunto dalla drammaturgia teatrale. Una finzione che sfiora la narrativa dell'assurdo e sfocia nel reale. Queste persone noi le conosciamo ben prima di entrare nel racconto, sono i nostri vicini di casa: l'ingegnere ossessivo, la vecchina solitaria, lo studente malinconico. Insieme formano un coro inverosimile, quanto reale. La struttura del racconto è impostata seguendo i tratti tipici della narrazione cinematografica contemporanea. Il libro è diviso in vari racconti, varie puntate che restituiscono potenzialità di serialità. Il romanzo si può considerare un esercizio di fantasia seriale: fantasia intesa come atto creativo, di informazione e resistenza; serialità come mezzo per mantenere costante l'attenzione e l'interesse. I capitoli e i racconti sono legati tra loro proprio dai personaggi che, scoprendosi di volta in volta durante l'assemblea condominiale, manifestano le loro caratteristiche e peculiarità attraverso dicotomie: privato-pubblico, reale-irreale ecc. Tutto il racconto è quindi caratterizzato da elementi e archetipi tipici del racconto classico, che ben si prestano alla rappresentazione audiovisiva. Anche le descrizioni degli spazi e dei luoghi partono da un immaginario esistente, traslato su un piano narrativo che definisce un vero e proprio palcoscenico: il condomino.