Alberto, 75 anni, vedovo, combatte la solitudine divenendo il rider più anziano d’Italia. Consegnare pizze lo fa entrare in contatto con le vite degli abitanti del suo quartiere e del suo condominio, diventando un vero e proprio punto di riferimento della comunità.
C'è Margherita, quindicenne, che gestisce, con la coetanea Vittoria, una cabina telefonica riconvertita a book‐crossing e casa delle storie. Questa viene vandalizzata da Simona, party girl che nasconde dietro i festini la propria incapacità di provare emozioni e l'abbandono materno. C'è la misteriosa Eva Gaspardi del quarto piano, 103 anni, con l’Alzheimer che la convince, quotidinamente di vivere un’età diversa da quella attuale, infarcita di frammenti di ricordi di difficile interpretazione.
Un giorno Eva consegna al rider un biglietto misterioso con su scarabocchiato AFSLUITDIJK. Alberto e Margherita scoprono che si tratta del nome di una diga costruita ai primi del '900, nel nord dell’Olanda. Iniziano così ad indagare sulla vita di Eva, scoprendo che ha una moto di epoca nazista custodita in garage. Cominciano a recitare per lei i ruoli del padre, ingegnere della diga e di un’amica perduta e, in seguito, coinvolgono nella recita per quella persona sola e malata anche Vittoria, e poi addirittura Simona, che scopre in quel teatro improvvisato una nuova dimensione di sé. Nel salotto di Eva va in scena così la sua storia d’amore con Jochem e del tentativo di annessione nazista e della lotta degli abitanti del posto, vinceranno la battaglia contro gli invasori, seppur brevemente.
Senza disturbare i tulipani è una commedia moderna e dolceamara già scritta, con la sua struttura in tre atti, pensando a un adattamento cinematografico, e che contiene echi della commedia classica italiana (Monicelli, Risi, Scola), seppure con una voce moderna, attenta alle nuove generazioni e ai temi sociali attuali (Virzì, Torre, Bessegato).
Il suo punto di forza sta nell’incontro/scontro generazionale tra i personaggi adolescenti e quelli anziani.
Si presenta quindi come un prodotto fruibile da tutta la famiglia, con la possibilità di coinvolgere, in un eventuale adattamento volti noti sia ai nonni, sia genitori e sia i beniamini dei più giovani. Il recente successo di “Only murders in the building” dimostra le grandi potenzialità di un cast così costituito. Realizzabile con un un budget ridotto, essendo le vicende ambientate perlopiù all’interno di un condominio e di un quartiere della provincia italiana. Proprio a Torino, tra l'altro, esiste una cabina delle storie simile quella descritta nel libro.