Nel 2017 la nave oceanografica russa Nadezhda, durante una missione in Antartide, intercetta un segnale audio e la presenza di un misterioso relitto sommerso, a poche miglia dalla costa. Nessuno dei membri dell’equipaggio può lontanamente immaginare quale realtà si celi in quei gelidi abissi.
È il 1942 quando il Kapitanleutnat Josef Lüth, asso dei sommergibilisti ed eroe di guerra, viene incaricato di guidare l’U-666 verso quelle stesse misteriose acque antartiche, destinazione: Base 211.
Con lui, oltre al suo equipaggio, salperanno il maggiore Herman Kurtz, ufficiale delle SS, tre uomini della sua scorta e un riluttante archeologo italiano, Eno Sartori.
Il loro compito è scortare nei laboratori della Base 211 una delle più inquietanti scoperte del Reich: un arcano manufatto proveniente dalla mitologia ellenica conosciuto come “Vaso di Pandora”. Per gli uomini dell’U-666, ignari del prezioso e inquietante carico, si tratta solo di una bizzarra missione ai confini del mondo; per Kurtz e Sartori del viaggio che coronerà i loro sogni di gloria. Nessun altro ne conosce e comprende l'importanza e la pericolosità, neppure Josef Lüth che ben presto si troverà ad affrontare un nemico inquietante e subdolo, che trasformerà il suo sommergibile in una vera e propria trappola mortale. Quando il vaso verrà scoperchiato, e i demoni liberati, Lüth e i pochi sopravvissuti dovranno trovare il modo di sigillarlo nuovamente.
Sia a partire dal titolo, sia per le tematiche trattate, l’opera affronta stilemi già cari allo schermo cinematografico alludendo a quei film thriller-horror con venature esoterico-fantastiche o a quelli più tipicamente Sci-Fi-horror, tipo "Alien" o "La cosa", ma anche a film di genere storico, di grande impatto impatto visivo, come "U-571", "Das Boot" o il recente "Greyhound", miscelandone contenuti e argomenti in un affascinante mix.
Gli aspetti tematici e di stile esoterico-horror-fantastico, calati nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, attorno a un reparto segretissimo del Terzo Reich, donano all’opera un appeal che la rende adatta a lettori (e spettatori) trasversali sia maturi, sia giovani, sia abituale, sia occasionale (strizzando l'occhio anche a un pubblico internazionale, proprio per il richiamo a un'estetica classica, tipica del cinema hollywoodiano).
"U-666" è un romanzo che si colloca, nel suo possibile adattamento cinematografico, nbell'pambito del potenziale blockbuster, grazie a molte scene di azione, dal grande impatto visivo. Le sequenze descritte nel romanzo, come alcune sequenze subacquee, di scontro tra il sommergibile e il cacciatorpediniere, o quelle ambientate a bordo, nei claustrofobici spazi del sommergibile, adattate per il grande schermo, possono essere rese emozionanti e di forte impatto, in modo più diretto che sulla pagina scritta.