Le donne della casa di pietra è un romanzo ambientato su tre territori: ligure, piemontese e laziale.
L’ambientazione ligure, in una non nota località del Tigullio, definisce la sua morfologia geografica e architettonica attraverso il suo territorio bifronte, che guarda sempre il mare con le spalle coperte dalle colline. Il borgo al mare è descritto nella continuità epocale e nel suo cambiamento, dall’Ottocento ai giorni nostri; dal calessino di Sarina, attraverso le Processioni religiose e i matrimoni sull’acciottolato delle chiese, fino all’automobile su cui Elsa bambina sale.
L’ambientazione piemontese è quella di Torino, una città che descrivo nel valore culturale e nell’eleganza intrinseca; le montagne sullo sfondo, sfuocate come un sogno; le strade monumentali; il fiume, che in autunno si tinge di colori bruciati; il lirismo dei giardini invernali; le piazze coi girotondi di case dalla bellezza antica. Torino è presente nel tessuto urbano e nella collina e avvolge i racconti della vita felice di Elsa, che qui trova l’abbraccio della famiglia di suo marito.
L’ambientazione romana è nel buio fitto di boschi che ingoiano la Elsa bambina; arenata in una vita randagia, rinchiusa, emarginata dal mondo. Sono gli anni Settanta e il casale, mezzo diroccato in cui vivrà, rapita dopo essere fuggita da casa, è il luogo dell'esilio di un terrorista che abuserà di lei.
L’ambientazione territoriale è vissuta anche nelle differenti architetture, che sono raccontate con dovizia di dettagli, delle case protagoniste.
La narrazione si stratifica su più livelli temporali e il racconto procede avanti e indietro nel tempo.
Elsa sta scrivendo la sua biografia, ma la narrazione parte dalle lettere di un’antenata vissuta nell’Ottocento. Contemporaneamente ripercorre mentalmente tutta la propria vita, alternando ciò che è e ciò che è stato; la sua infanzia, la fuga, il rapimento, la liberazione, la giovinezza, la ricerca di sé, la maturità, facendo così i conti con il proprio passato.
Questo viaggio nella memoria definisce così non solo i contorni della vita di Elsa, ma anche quelli della vita degli altri personaggi: di Sarina, di Gino e di tutta la discendenza degli Artusi.
Sarina scrive le sue lettere a partire dal 1860 sino ai suoi cinquant’anni. Elsa racconta a partire dal 1970. Percorre gli anni Ottanta. Si trasferisce a Torino dove conosce la sua prima e unica amica e dieci anni dopo, poi, il suo grande amore, negli anni Novanta.