Elsa Torre è una donna di cinquantuno anni che sta scrivendo la sua biografia. Racconta la sua storia e quella dei suoi avi, partendo dall’antenata Sarina, vissuta nell’Ottocento. 
La narrazione inizia in un giorno del 1979, quando, all’età di dieci anni, Elsa scappa di casa dopo l'ennesima lite con i due prepotenti fratelli. 
La famiglia Torre vive nella casa di pietra, un’antica costruzione padronale di proprietà degli Artusi, nonni materni di Elsa. Sua madre subisce la mentalità retrograda in cui è cresciuta con rassegnata passività e suo padre, quasi del tutto assente, approfittando della fragilità della moglie, abusa costantemente di lei. 
Il rapporto tra Elsa e sua nonna materna rappresenta la macchina del tempo sulla quale le due salgono per dare vita ai racconti che Sarina, tramite una fitta corrispondenza tramandata ai posteri, lascia di sé. Da questa corrispondenza, letta e riletta da nonna e nipote, si svelano le vite dei capostipiti di questa stirpe: Renato, Olmo e Giacinto, nonno di Elsa.
Ogni donna della famiglia subisce il retaggio maschilista che, come un filo conduttore, ne caratterizza le vite, tramandandosi alla discendenza. 
Nel corso della storia Elsa racconterà anche cosa ne è stato di lei, quali fatti ne hanno condizionato la vita. Dopo essere fuggita da casa, si imbatterà per caso in Brando e Luce, due disadattati coi quali vivrà per nove anni, nell’incuria totale, un passato che scolorisce, tanto che, talvolta, sembra diventare quasi sogno.

Questa storia è per molti versi adatta a una trasposizione, sia cinematografica, sia seriale. 
Elsa racconta in prima persona le vicende drammatiche della sua esistenza, ma anche le gioie successive.
La sua voce potrebbe accompagnare la storia in una costante narrazione, così come accade nel libro. La voce di Elsa è il ponte che unisce le epoche temporali, raccontando l’emancipazione del genere femminile, la dimensione familiare condizionata da un'impostazione culturale e sociale patriarcale, la nascita di un femminismo schizofrenico che arriva fino ai giorni nostri attraversando un Paese che cambia, talvolta goffamente.
Questo libro è il ritratto generazionale di una famiglia, dei suoi contrasti e delle sue ferite, ma è anche, in modo esemplare, il racconto di tutte le famiglie, della società e della cultura, attraverso molte epoche.

Attraverso il racconto Elsa finisce per incarnare le figure femminili della sua discendenza, ritrovando in sé Sarina, sua nonna e infine anche quella madre a lungo rifiutata. E lo scopo della biografia di Elsa è quello di pacificarsi con la figlia adolescente, restituendole un passato che lei non conosce.

La vastità degli argomenti trattati, il loro respirare attraverso le epoche, narrando il cmabimento, rende questa storia adatta a un pubblico trasversale. La vita di Sarina, citata nelle sue lettere in una lingua antica, si presta all’adattamento in costume, da alternare alla storia più recente. 

Questo romanzo è la prima parte di una storia che ha il suo seguito in un secondo romanzo.

Ambientazione - Tempo e luogo

Le donne della casa di pietra è un romanzo ambientato su tre territori: ligure, piemontese e laziale.

L’ambientazione ligure, in una non nota località del Tigullio, definisce la sua morfologia geografica e architettonica attraverso il suo territorio bifronte, che guarda sempre il mare con le spalle coperte dalle colline. Il borgo al mare è descritto nella continuità epocale e nel suo cambiamento, dall’Ottocento ai giorni nostri; dal calessino di Sarina, attraverso le Processioni religiose e i matrimoni sull’acciottolato delle chiese, fino all’automobile su cui Elsa bambina sale. 

L’ambientazione piemontese è quella di Torino, una città che descrivo nel valore culturale e nell’eleganza intrinseca; le montagne sullo sfondo, sfuocate come un sogno; le strade monumentali; il fiume, che in autunno si tinge di colori bruciati; il lirismo dei giardini invernali; le piazze coi girotondi di case dalla bellezza antica. Torino è presente nel tessuto urbano e nella collina e avvolge i racconti della vita felice di Elsa, che qui trova l’abbraccio della famiglia di suo marito.

L’ambientazione romana è nel buio fitto di boschi che ingoiano la Elsa bambina; arenata in una vita randagia, rinchiusa, emarginata dal mondo. Sono gli anni Settanta e il casale, mezzo diroccato in cui vivrà, rapita dopo essere fuggita da casa, è il luogo dell'esilio di un terrorista che abuserà di lei.

L’ambientazione territoriale è vissuta anche nelle differenti architetture, che sono raccontate con dovizia di dettagli, delle case protagoniste.

La narrazione si stratifica su più livelli temporali e il racconto procede avanti e indietro nel tempo.

Elsa sta scrivendo la sua biografia, ma la narrazione parte dalle lettere di un’antenata vissuta nell’Ottocento. Contemporaneamente ripercorre mentalmente tutta la propria vita, alternando ciò che è e ciò che è stato; la sua infanzia, la fuga, il rapimento, la liberazione, la giovinezza, la ricerca di sé, la maturità, facendo così i conti con il proprio passato. 

Questo viaggio nella memoria definisce così non solo i contorni della vita di Elsa, ma anche quelli della vita degli altri personaggi: di Sarina, di Gino e di tutta la discendenza degli Artusi.

Sarina scrive le sue lettere a partire dal 1860 sino ai suoi cinquant’anni. Elsa racconta a partire dal 1970. Percorre gli anni Ottanta. Si trasferisce a Torino dove conosce la sua prima e unica amica e dieci anni dopo, poi, il suo grande amore, negli anni Novanta.

Biografia

Patrizia Ciribè si è diplomata Maestro d’arte nel 1989, presso il Liceo artistico di Chiavari. Dopo aver lasciato gli studi di lettere moderne, per molti anni, oltre a scrivere, ha lavorato come disegnatrice. Ha studiato a lungo danza, è da sempre una grande lettrice e ama l’arte figurativa e il cinema.

Ha scritto Ada Gigli signorina, felicemente infelice, Sacco, 2015; L'idillio tra l'uomo e l'ombra (Nulla Die, 2016, Vincitore del Premio Letterario Internazionale Santa Margherita ligure 2018; Una foglia caduta in estate, Nulla Die, 2018; Le donne della casa di pietra. Libro uno. Le origini, Nulla Die, 2022.

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Ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2023