Il titolo La Sagrada evoca l'omonima opera incompiuta di Gaudì. Il romanzo, infatti, racconta in forma grottesca le vicissitudini relative a un comune cantiere di ristrutturazione di una villetta i cui lavori, dopo tre anni, non hanno ancora visto la fine.
Uno stillicidio di problemi che logorerà Patrizia, l’avvenente protagonista, e il rapporto con il suo compagno Carlo, in un crescendo di tensione, fino al folle e liberatorio gesto di lei: lo ucciderà spingendolo giù dal ponteggio.
Il racconto della vincenda si snocciola nella sala interrogatori del Commissariato Torino 1 dove la bellissima Patrizia sta confessando l’omicidio al giovane e aitante commissario Catania, appena trasferito da Napoli. Catania, vede subito in Patrizia la donna della sua vita e quindi trasformerà con astuzia ed ironia quella che doveva essere una banale deposizione di pochi minuti in un’estenuante maratona di due giorni, creando una sorta di confessionale degli orrori dell’edilizia, non solo per rovinare la serata all’odiato Questore, ma soprattutto per riabilitare la ragazza. Sotto la sua sapiente regia si generà un crescendo di situazioni tragicomiche, un via vai di personaggi grotteschi, che coinvolgerà testi improponibili e tutto il commissariato in un continuo passare dalla sala interrogatorio ai flashback di Patrizia e delle sue disavventure edilizie. Verrà fuori che quasi tutti lì dentro sono rimasti invischiati in situazioni simili.
Un piccolo manuale di sopravvivenza al cantiere di casa propria.