C’è una storia. C’è sempre una storia.
Ti trascina, ti solleva. Ti spinge in avanti o ti sommerge.
Ti fa pensare di essere forte, fortunato. Ti impone un blocco, una fermata.
Questo era il pensiero di Mafalda, mentre osservava il movimento delle foglie che svolazzavano in tutte le direzioni grazie all’energia trasparente, quella dell’aria, per finire avvizzite nell’acqua fredda e torbida dello stagno. A Mafalda, essere una foglia non sembrava un granché. Preferiva, se mai avesse dovuto scegliere in qualche sua vita, apparire un fiore o un frutto. Sì, perché Mafalda aveva la capacità di rinascere. Mille volte più cento per infinito.

Sensualità, passione e storie dalla fine spesso imprevedibile fanno di questo romanzo la trama ideale per un grande affresco drammatico. In questo senso è un soggetto interessante per adattamenti cinematografici o televisivi.

Ambientazione - Tempo e luogo

La storia si svolge in gran parte in un paese affacciato sul mare ma molte ambientazioni protrerrebbe benissimo essere localizzate in qualche comune montano del Piemonte.

Biografia

Emanuela Barco è nata a Vicenza nel 1971. Vive a Belgirate sul lago Maggiore ed è mamma di una bimba e di un ragazzo. Fondamentalmente autodidatta, trova nella scrittura un modo utile per riordinare emozioni, pensieri, avvenimenti, oltre che un’ottima scusa per ricavarsi uno spazio del tutto personale e isolato nel caos familiare. Inserita in un gruppo di volontariato rivolto al benessere dei malati, sta lavorando a un progetto per portare nelle scuole, tramite corsi di scrittura, un approccio alla malattia libero da imposizioni e stereotipi.

Ultimo aggiornamento: 21 Marzo 2025