Daria cerca la sua amata gatta Stella, sparita dal cortile di un quartiere di Torino, Vanchiglia. Una ricerca estenuante di sei notti e sette giorni, durante i quali emerge potente il vissuto di una donna tra precarietà, separazioni, difficoltà economiche e l’amore per altre donne e uomini, che l’hanno usata lasciandola senza amore. Daria esplora il suo quartiere e incontra e conosce altre donne, le loro storie e i loro stratagemmi per sopravvivere, riscopre la storia di Carol Rama che per settant’anni si è affacciata al suo stesso cortile e ripercorre il suo passato, dal quale riemerge un quaderno, recuperato a Parigi in uno dei suoi viaggi. Il documento contiene le memorie di Cécile, ballerina dell’Opéra nell’Ottocento, con la quale Daria si immedesima tra privazioni, delusioni, amori tormentati, il sentirsi solo un oggetto del desiderio, schiava dei soldi e dei potenti. Una storia di donne che, con ironia e coraggio, si confessano e si fanno eco, alla ricerca di qualcosa che non trovano, come la gatta Stella, che fa da filo conduttore e le rispecchia simbolicamente. La ricerca della gatta scomparsa è la ricerca di sé, dei propri valori e del proprio posto nel mondo. Così Daria insegue anche il suo percorso nella scrittura, un prisma in cui le sue identità convivono. Scrivere è come cercare una gatta, qualcosa che ti appartiene ma che non trovi più. Chissà se la ritroverà.
La storia parte da un’immagine: quella di un cortile in mezzo ai palazzi di un quartiere di Torino, Vanchiglia. Dalle finestre di questo cortile, si affacciano i personaggi a comporre una realtà rappresentativa di molte città italiane. Insieme, nello stesso luogo chiuso, vivono immigrati dal sud, professoresse separate, donne sole, perfino un’artista che per buona parte della sua vita non ha avuto il successo che meritava, Carol Rama, personaggio che si è legato a molti dei più importanti artisti, galleristi, letterati, architetti musicologi che hanno attraversato il ventesimo secolo. Torino è il teatro di questa parte di storia della protagonista Daria, città d’accoglienza. In realtà lei viene da un paese in provincia di Cuneo, Mondovì, qui descritto solo marginalmente, perché presente nel primo romanzo dell’autrice che rintraccia la giovinezza del personaggio. Il focus è sulle persone qualunque, in particolare sulle donne, alle prese con difficoltà pratiche dovute all’ardire di aver cercato la propria affermazione e la propria libertà. Queste donne non hanno vicende esemplari e tali da fare rumore, non sono esempi di moralità, ma persone molto reali che affrontano la vita come possono, anche grazie all’ironia. La vicenda tocca alcuni temi attuali come la fine di un matrimonio, le esperienze di lavoro precario, la bisessualità, l’amore per gli animali, ma senza farne bandiera. Non sono che vicende molto umane e così sono presentate. La perdita di sé e il percorso di ritrovamento riguardano la vita di tutti.