Ai primi di settembre del 1943 gli alleati sbarcano sulle spiagge di Bagnara, in Calabria. Felicia si innamora di un soldato americano, ma il suo sogno di andare negli Stati Uniti non si può realizzare. Seguendo le consuetudini sociali del tempo, sposa un giovane pescatore compaesano ma - quando arriva a contare tre figli ne rimane vedova. Con il suggerimento e l'aiuto di parenti, prende il treno per Torino, dove giunge in un giorno di nebbia fitta ma intravede una concreta opportunità di riscatto per la sua famiglia. Viene assunta in un'impresa dell'indotto automobilistico nell'hinterland del capoluogo, la STARS di Villastellone, trova casa e alleva i figli senza accettare nuove proposte di matrimonio. Il lavoro in fabbrica e le lotte operaie della fine degli Anni Sessanta la fanno maturare come donna e come cittadina consapevole e partecipe. I figli avranno destini diversi, strettamente intrecciati con i diversi atteggiamenti dei giovani del tempo, fra attività sociale, rivendicazioni femministe, lotta armata... in mezzo alle drammatiche trasformazioni economiche e culturali. Attraverso le vicissitudini di Felicia, scorrono le vicende italiane fino al tempo presente, compresa la pandemia.

La storia viene raccontata normalmente dai vincitori. Felicia non è una "vinta" ma dà la possibilità di raccontare integralmente la storia dell'Italia degli ultimi 70 anni. Il suo sguardo permette di scavare nelle pieghe dell'Italia del post-fascismo, del boom economico, della "notte della Repubblica"... fino al grande trauma collettivo della pandemia, con una profondità di analisi che rivela il punto di vista di chi - attraverso i suoi sacrifici - ha contribuito a fare migliore (o a sperare di farlo) il futuro. Il racconto dei fatti vissuti e il modo di viverli di questa donna del Sud riconoscono a tutte le donne la forza che ha sorretto la vita della gente comune, al Sud il contributo di forza lavoro che ha accresciuto il benessere di tutta l'Italia. Soprattutto ai giovani può descrivere cosa hanno significato guerra, migrazione, conflitto sociale, senza la pedanteria di una tradizionale lezione di Storia. La positività di Felicia di fronte alla vita e la sua capacità di dare solidarietà a chi è in difficoltà, così come di godere della buona compagnia di amici e compagni, sono un messaggio importante per affermare che "c'è ancora domani" (rif. al film di Paola Cortellesi) in una stagione nella quale le nuove generazioni sembrano condannate a non avere speranze da coltivare. Per il pubblico degli adulti, nella forma di una breve serie televisiva, il contenuto di questo romanzo può essere un ricordo rinfrancante.

Ambientazione - Tempo e luogo

Le vicende narrate riguardano essenzialmente il territorio piemontese (Torino, Santena, Villastellone) fra gi anni Sessanta e il presente. All'inizio e alla fine sono importanti le scene ambientate a Bagnara Calabra (anni Quaranta), mentre alla nascita delle Regioni (anni Settanta) si presenta un riferimento a Reggio Calabria.

La ricostruzione filmica di molti momenti del racconto si può rendere attraverso le immagini del tempo: ad esempio lo sbarco degli Alleati in Calabria e gli scioperi e le manifestazioni operaie a Torino. Vi sono ampi passaggi ambientati dentro la fabbrica STAR di Villastellone, ora abbandonata, ma importanti dialoghi si svolgono anche in momenti di festa, in ambienti di gioco e di ristorazione. Molta importanza hanno anche le strade e le piazze del capoluogo piemontese, luoghi di memorie della cittadinanza. Carico di effetti visivi ed evocativo del mondo dei migranti italiani è anche l'arrivo del treno alla stazione di Porta Nuova nel fitto della nebbia. Uno spunto (che potrebbe tra l'altro ammiccare al pubblico nordamericano) può risiedere nella relazione di Felicia con il soldato Paul sbarcato nel 1943 con le truppe alleate. Richiami storici alla vita comune (v. recentemente “Vermiglio” di Maura Delpero) in occasione della descrizione del matrimonio combinato di Felicia e del funerale del marito, così come nella residenza in un istituto per anziani. Interesse può anche avere la festa religiosa dell'Affruntata che si svolge a Pasqua a Bagnara Calabra.

Biografia

Salvatore Tripodi, calabrese di nascita e torinese di adozione, vive  Torino dal 1968. Qui si è diplomato e laureato in Lettere, con indirizzo storico. Ha insegnato Italiano e Storia nelle scuole secondarie. Autore di numerose pubblicazioni sull’esperienza scolastica, è stato tra gli ideatori del progetto torinese “Provaci ancora Sam!” contro la dispersione scolastica, che ha coordinato dall'avvio nel 1988, fino al 1999. 

Ha collaborato con la FLC CGIL sui temi dell'immigrazione creando e coordinando un gruppo di lavoro nazionale dal 2007 al 2011. Per diversi anni ha partecipato come accompagnatore con le associazioni "Terra del fuoco" e "Deina" ai viaggi della memoria nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.

Ha pubblicato diversi libri, con diversi editori: Dieci anni di dispersione scolastica a Torino, a cura del Comune di Torino, 1999; Manuale di lingua italiana per cittadini stranieri, Edizioni Junior, 2008; Storia di un giornale sindacale. Un’esperienza della Cgil scuola di Torino, Edizioni Conoscenza, 2011; I bimbi ascoltano incantati. Storia dell’ex internato militare Giuseppe Minoli, Editore Bonanno, 2013; La paga del Prof. Ritratti, storie e memorie della scuola torinese, Editore Bonanno, 2015; Il PSIUP torinese, pubblicato sul sito del Sereno Regis di Torino e su www.Pinoferraris.it; Mi hanno mandato lontano. Storia operaia alla Fiat Lingotto, Editore Bonanno, 2016; Senza lievito non si fa il pane, Edizioni A&b, 2017; Dalla memoria alla storia. Esperienze di viaggio nel passato, Edizioni Mille, 2019; La signora del Mulassano. Tra whisky e tramezzini da Detroit a Torino, Edizioni Mille, 2020; Me lo ha detto il barbiere. Quando fra un taglio e l’altro il mondo si specchiava nei giornali, Edizioni Mille, 2021; L’orecchio amico del Prof. Racconti a memoria, Edizioni Mille, 2022; Felicia. Una storia operaia, Edizioni Mille, 2024.

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Ultimo aggiornamento: 20 Marzo 2025