Un principe Celta  sui vent'anni, errabondo,  alla fine del 217 A. C. giunge sulle Alpi Piemontesi della valle Susa, ed inizia un'avventura singolare ed unica. Una misteriosa apparizione gli si presenta, svelandosi per un Dio su un disco di luce, e lo convince a diventare il portatore della sua parola, per le tribù che incontrerà a breve nella sua discesa a valle. Il suo scopo è quello di unificarle in un'unica confederazione, prima che inizi  una guerra terribile tra Roma e Cartagine che sconvolgerà anche quei territori, infatti a breve un grande esercito comandato da Annibale Barca, solcherà quei territori, sconvolgendoli, e gli abitanti di quei monti devono essere avvisati e preparati. Dopo questa rivelazione inizia lo scopo di questo principe di nome Kombor. Diviene amico e confidente del capo della tribù più importante della valle, quella dei Segusini, e dopo mille peripezie e colpi di scena dovuti anche al passaggio dell'esercito cartaginese, riesce ad unificare queste tribù ostili e renderle in qualche modo alleate dei Cartaginesi, ma un dispetto del destino rende le cose più difficili per via della distruzione della città che ai piedi della pianura, verrà spazzata via dall'esercito di Annibale. Taurunum, la Torino preromana. Dopo questo evento avviene il racconto delle peripezie degli ultimi Taurini rimasti fatti schiavi da Annibale ed utilizzati nelle battaglie del Ticino e del Trebbia, ma solo alcuni di loro si salvano tornando al loro territorio natio, dove li aspetta Kombor che li porta al cospetto del capo tribù di Segusio che li accoglie, ma la guerra ormai portata sul suolo italico continua e dopo pochi anni (208 a. C) un altro esercito, quello del fratello di Annibale, Asdrubale, segue le sue orme per venire ad aiutarlo e raggiungerlo nel Bruzzio. Anche questo esercito passa per Segusio e viene aiutato  dalla tribù dei Segusini, che accettano in parte di seguirlo su comando di Kombor. Un centinaio di loro lo seguono sino alla battaglia del Metauro, nelle Marche, dove Asdrubale subisce una cocente sconfitta da Parte dei Romani e viene ucciso. Il suo esercito è allo sbando  ed i Segusini  superstiti insieme a Kombor si rifugiano a Bononia, l'attuale Bologna, patria dei Galli Boi. Poi ritornano verso la loro  patria passando da Genova dove incontreranno, nel 202 a. C la flotta dell'altro fratello di Annibale disceso anch'esso in suo soccorso che distrugge la città alleata dei romani.  I Segusini si uniscono all'esercito di Magone che tentando di passare dalla Liguria alla Lombardia, nel territorio degli Insubri, viene intercettato e sconfitto dalle legioni di Roma. I Segusini dopo molte avventure e battaglie, con le tribù liguri del luogo, decidono di tornare a Segusio, mentre Kombor il loro capofila, continua a raccontare della presenza e dell'appoggio  di quel Dio sconosciuto che li ha coinvolti in questa incredibile avventura. Acquistano la consapevolezza  dell'importanza di unirsi in una confederazione per proteggere la loro cultura  contro la forza preponderante dei Romani che stanno conquistando tutta la penisola italica. La voce del profeta di questo dio quindi, dovrà rimanere nei  secoli per raccontare alle generazioni future questa avventura coesa nel segno del rispetto della propria libertà e di quella altrui anche in una situazione di unione di culture diverse. 

Il sottotitolo ci offre un'ampia veduta storica dei contenuti dell'opera: una saga tutta celto ligure, ambientata nel periodo della seconda guerra punica, sino alle guerre romano liguri. Ma l'opera, di per se stessa, ha una particolare attenzione verso un antico periodo storico proprio delle origini, della primaria cultura del territorio torinese e piemontese. Attraverso una narrazione che tiene conto degli elementi caratteristici del periodo protostorico dell'età del ferro, e del primo evento assoluto ritenuto storico del territorio, legato al passaggio dell'esercito cartaginese di Annibale nella seconda guerra punica, si apre uno scenario che mette in luce le caratteristiche culturali e storiche del popolo dei Taurini, quei celto liguri progenitori dei Torinesi e dei Piemontesi in senso lato, con la possibilità di affrontare quella cultura antica propria degli antichi liguri e dei Celti scesi nei territori della futura Gallia cisalpina che poi si è persa ,essendo stata agglomerata nella conquista romana, mantenendo però un suo status sino all'inizio del tardo impero, con il Regno dei Cozii, tollerato dai Romani come unico Regno celto- ligure rimasto, ovviamente per motivi politici e di interesse economico. Purtuttavia importante come dimostrazione di resilienza e di connotazione culturale che ha mantenuto il più a lungo possibile la sua identità all'interno dell'incombente arrivo della conquista romana.  La narrazione tiene in conto elementi fantastici, mitologici e leggendari di questa cultura del periodo antico riproponibili in narrazioni fantastiche e leggendarie a livello cinematografico, proprie ad esempio del serial televisivo di tipo fantasy storico, come Xena la principessa guerriera  (1995 di produzione neozelandese).

Ambientazione - Tempo e luogo

Per quanto riguarda il libro I, Si inizia nel periodo del 218 a.C. nel territorio delle montagne torinesi della valle Susa. L'ambientazione generale a livello scenografico deve essere legata al paesaggio naturale di montagna. Molti paragrafi del testo ben si addicono a questi paesaggi naturali, perchè legati a leggende di animali mitologici, come il Lupo, Il Toro, il Drago, l'aquila.

Solamente i prologhi e gli epiloghi ambientati nel nostro tempo moderno, richiedono una scenografia cittadina (Torino e Susa) a volte in ambienti chiusi, come uffici pubblici, e museo di archeologia. Il libro II mantiene questo bisogno scenografico, con l'aggiunta di scene legate alle antiche battaglie in pianori e vicino a fiumi o torrenti  (nella descrizione delle battaglie del Ticino e del Trebbia).

il libro III e IV hanno sempre scene naturali antiche, con episodi spostati verso il paesaggio ligure e marchigiano(battaglia del Metauro), e della pianura emiliana (passaggio a bologna), sino ai paesaggi degli appennini e della costa del mar ligure. in questi ultimi due libri il tempo si allarga, passando dal 207 al 166 a.C. circa, un arco temporale di 40 anni circa.

Biografia

Danilo Tacchino, nato a Genova nel 1958, vive a Moncalieri in provincia di Torino ed è giornalista, sociologo, scrittore e poeta. Dirige il "Premio nazionale di arti letterarie dell’Associazione Arte città amica di Torino" e ha coordinato  per vent’anni, fino al 2008, la giuria del "Premio Letterario città di Moncalieri".

Ha pubblicato testi di saggistica divulgativa, come L’enigma degli oggetti volanti, MEB Editore,1997; Saggio sull’Extraterrestrialismo e la sociologia della globalizzazione, Sito internet Cifas, 1997; Fiat Auto, Team tecnologico e clima collaborativo, Beppe Grande Editore, Torino, 2001; Torino, storia e misteri di una provincia magica, Edizioni Mediterranee, 2007; Misteri Sabaudi: Storia e miti delle residenze reali, Editore Ananke, 2007; Liguria nascosta e dimenticata, Edizioni Ligurpress, 2008; Liguria nascosta e sconosciuta, Edizioni Ligurpress, 2017; UFO tra noi, l’Universo è in Piemonte, Il Punto Piemonte in Bancarella, 2017.

In qualità di coautore ha pubblicato Antropologia degli Alieni, MEB Editore, 1998; I misteri del Piemonte Sotterraneo, Editore il Punto, 2001; I Castelli delle Langhe, Macchione editore, 2004; Liguria Leggendaria e misteriosa, Centro Servizi Editoriali, 2004; Dizionario enciclopedico su Torino (voci su scienza, industria, letteratura, misteri), Newton Compton, 2003; Torino, una città meravigliosa, Edizioni Ligurpress, 2008;  Faraoni sul Po, dal mito di Fetonte  all'Egittologia, Ananke, 2009.

Ha pubblicato libri di  sceneggiature teatrali, racconti e romanzi: Oltre la Cortina, racconti, Penna d’autore edizioni, 2004; Storie di modesta follia, racconti fatali, Nicola Calabria Editore, 2007; La Stele (I Celti, le Alpi, Annibale), Il Punto Piemonte in Bancarella, 2006; L’intrigo della Marcia Reale (sceneggiatura teatrale storica), Centro Studi Piemontesi, 2010; Turin Tales, un caffè a Torino (Antologia a cura di G. Polastri e C. Tessore) con il racconto Una cioccolata al Fiorio, Edizioni Linea d’Aria, 2009; Testi del Calendario Storie di Pietra sui monumenti dei personaggi risorgimentali di Torino, con fotografie di D. Gazziero, Linea d’aria Editore, 2011; Fantamisteri (antologia di Racconti) con il racconto Annibale e la profezia del Sacro Graal, Edizioni Hodgwords, 2017; nell'antologia Sotto una buona stella, con il racconto Annibale ed il riscatto dei popoli dei monti, Edizioni Boston40, 2017; L'impresa titanica, Edizioni Hogdwords, 2021.

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Ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2025