Viola Lageard era una partigiana, durante la Resistenza partiva con la sua bicicletta dalla Locanda dei Fiori - che già nel 1924 era stata bruciata dalla violenza squadrista - per collegare la Val Chisone con Torino e con la Val di Susa. Portava messaggi, viveri e armi, informava e sosteneva i parenti dei caduti. Fu fermata più volte dai nazisti, salvò il comandante Serafino dall'arrivo dei fascisti, si offrì per una missione che molti uomini si erano rifiutati di compiere.

Questo è il romanzo che racconta per la prima volta la storia di una staffetta partigiana piena di coraggio e della Locanda dei Fiori, che ha resistito e resiste ancora oggi.

"La locanda di Viola" racconta una storia emblematica di coraggio e autodeterminazione ambientata in un periodo storico di grandissimo interesse pubblico. Lo stile della narrazione del romanzo, che procede raccontando episodi di cui Viola è protagonista insieme ad altri partigiani, si presta particolarmente alla realizzazione di una serie o miniserie televisiva. Il luogo da cui parte l'azione (la Locanda dei Fiori) viene presentato con l'antefatto avvenuto nel 1924. In seguito, la narrazione prende l'avvio nello stesso luogo vent'anni dopo presentando la protagonista con cui si entra immediatamente in empatia. I capitoli successivi rappresentano vicende della storia di Viola e della Resistenza nelle valli in cui si muove. La presenza di personaggi, in alcuni casi positivi (Gino Rostan, Lupo, Adolfo Serafino...) e in altri negativi (il Corvo, Lamy Martinat...), permette di contestualizzare gli episodi in una trama autoconclusiva che procede di puntata in puntata, fino al finale della storia, che coincide con la fine della Resistenza.

Il target di riferimento è particolarmente ampio per l'argomento trattato e spazia da persone interessate alla storia, a un pubblico interessato alla conoscenza di un personaggio femminile forte e positivo, a un bacino di giovani che possono identificarsi nella protagonista e nei suoi compagni.

Ambientazione - Tempo e luogo

Il romanzo narra fatti realmente accaduti ed è ambientato durante la Resistenza, nel 1944-1945, con un antefatto risalente al 1924.

Per quanto riguarda i luoghi, è ambientato principalmente in Val Chisone e presso la Locanda dei Fiori a Inverso di Pinasca (oggi Bar Bottega La Fleccia) che è il luogo dove tutto ha avuto origine, da cui la protagonista parte per le sue missioni e a cui fa costantemente ritorno. Questo è l'ambiente in cui si svolge la maggior parte delle scene in interni. Il locale ancora oggi tiene viva la memoria della sua funzione di rifugio antifascista; sono stati mantenuti e ristrutturati gli arredi dell'epoca.

Le missioni di Viola Lageard come staffetta partigiana si svolgono nelle montagne della Val Chisone, della Val Germanasca e della Val di Susa e a Torino, principalmente in esterni. 

 

Biografia

Federico Jahier, torinese, classe 1962, funzionario, già videomaker e animatore teatrale, ha pubblicato il noir Pensa Sotterraneo, Spoon River, 2009; la graphic novel Novel, Eris-Accademia Press, 2014; i romanzi storici La guerra nelle Valli valdesi, Claudiana, 2015; Sangue Freddo, Claudiana, 2017; Le scarpe di Angiolino, Graphot, 2022; La locanda di Viola (con Andrea Geymet), Graphot, 2024. Ha scritto inoltre il racconto Abisso ("Premio Plesio 2014"); dieci racconti per Natale a Torino, Neos Edizioni, 2012-21 e vari articoli divulgativi.

Andrea Jeymet è vicepresidente della sezione ANPI di Torre Pellice e studioso della storia della Resistenza, che ha avuto luogo nelle aree alpine  che insistono su Pinerolo. Ha pubblicato il libro Un'ordinaria fucilazione. Campiglione Fenile, 30 dicembre 1944. I partigiani e la banda Novena, LAR Editore, 2015 e La locanda di Viola (con Federico Jahier), Graphot, 2024.

Ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2025