"Ogni grammo che spariva dalla bilancia era un grammo di me che non c'era più. C'era più sole se io sparivo, niente ombre, niente attriti, niente lacrime." Contare le calorie, i chilometri da correre, i pezzetti di mela da portare con sé, i pasti da saltare, gli amici da non vedere, le ombre da nascondere. Lentamente Jude si allontana da tutto ciò che le dà gioia e senza scampo si ritrova sola, senza ambizioni, senza speranze e senza emozioni. Fino quasi a sparire. Forzata dalla madre a trasferirsi a Casa Domani incontra altre ragazze che, come lei, affrontano ogni giorno i mostri di un disturbo alimentare, vede in loro la sua stessa fatica di vivere, la stessa paura e la stessa struggente solitudine. Ma la sera, una tromba misteriosa suona le note di "Hey, Jude" al di là del muro del giardino...
Con un flusso di coscienza continuo, intimo e profondo, cucendo presente e passato, Jude ci racconta la sua vita: una tazza in frantumi che cercherà di rimettere insieme, un pezzo alla volta.
Questo testo presenta un approccio realista all'anoressia, a volte molto crudo ma conservando uno sguardo ottimista e molti momenti di tenerezza. Il numero di personaggi è ragionevolmente limitato. Il testo è snello, conciso e facilmente adattabile, non particolarmente centrato sui dettagli. La scrittura è densa, un flusso di pensiero con pochi dialoghi, ricca di sensazioni, che possono tradursi con una densità visiva, tramite sguardi, gesti e suoni. Le relazioni che Jude ha con gli altri personaggi sono ben delineate ed equilibrate. Le ragazze di Casa Domani hanno ognuna la propria storia, accennata ma importante per la costruzione del gruppo. È presente una storia d’amore, delicata e importante, con risvolti psicologici complessi. I momenti forti e centrali, che creano un prima e un dopo, sono: la morte di Jenny, che innesca la consapevolezza, l'incontro con la statua e con il quadro sanguigno che rappresentano Ercole e la rabbia di Jude quando scopre che il trombettista non è altri che Nicolò, che consente a Jude di aprire uno sguardo nuovo sulla realtà. La conclusione non edulcorata offre una via d’uscita per convivere con la malattia. Può diventare un film per adolescenti ma si rivolge anche agli adulti ai quali può far scoprire i meccanismi profondi dell’anoressia senza gettare la colpa sulla famiglia, né fissare l'attenzione sulle idee sul corpo tossiche e utopistiche che circolano sui social network, che sono solo parte del problema. I disturbi alimentari sono bestie feroci che divorano i ragazzi, le loro famiglie, i loro amici, tutte le loro relazioni e se ne parla molto raramente. Riconoscere l’anoressia nei più giovani non è facile perché i sintomi non sono chiari, una perdita di peso sovente non è considerata preoccupante.
Sembra esista un solo film girato in Italia sull’anoressia nell’adolescenza, nonostante questo sia un problema dilagante che coinvolge ogni età ma in particolare una fascia d'età così fragile come l'adolescenza. Un film su questa tematica può essere molto efficace sia per gli adolescenti sia per gli adulti.