Lucia è malata di leucemia e trascorre molti pomeriggi in ospedale, in una tetra sala di chemioterapia, insieme ad altri malati. Le quasi quotidiane sedute possono diventare per i pazienti un appuntamento che diventa giorno dopo giorno più appassionato? Sì, ma solo grazie al fatto che Lucia, con la sapienza di una Sherazade e l’astuzia narrativa di un Boccaccio, dissemina le lunghe sedute terapeutiche con le storie dei suoi amori, vivi, bislacchi, irrazionali, tormentati, ardenti, raccontati con una nota vitale e sprazzi di allegria, in modo tale che i tutti i presenti sono di fatto contagiati da questa terapia nella terapia, quella della narrazione, che arriva in profondità a tutti i pazienti, rapiti dall’ascolto, incuriositi, emozionati. A goccia a goccia, come i tremendi liquidi della cura, ma senza i devastanti effetti collaterali, i racconti scendono nell’anima, cicatrizzano ferite, estraggono empatia, liberano sentimenti, accendono speranza e alimentano l’affetto. Certo, non è tutto semplice, e il romanzo non è un’ingenua favoletta da anime belle. Il male c’è e spesso vince, e fra i presenti in quella sala di chemioterapia non tutti ce la faranno, ma la forza delle storie avrà alleviato parte della sofferenza, distratto per alcune ore da pensieri tragici, come una sorta di palliativo del cuore.

Il testo è semplice, ma molto accattivante e tale da consentire a chiunque di immedesimarsi nelle vicende della protagonista. Non ci sono dialoghi complessi, termini troppo tecnici o introspezioni eccessivamente complicate. Anche se la tematica della malattia può sembrare ostica e repulsiva, ben presto si comprende invece che funge da contraltare, esaltando la speranza di vita e la possibilità di avere ancora nuove possibilità. Alcuni momenti ironici aiutano a sdrammatizzare gli eventi negativi e il contesto "impegnativo"

Il target di riferimento è ampio, dalla donna di mezza età, con un passato intenso sul piano passionale che reagisce positivamente a una notizia che suona come una sentenza di morte, a chiunque creda nella speranza e nella tenacia di godere, anche lottando, della propria esistenza, in qualunque forma essa si presenti, perché la vita è bella e va vissuta intensamente.

Ambientazione - Tempo e luogo

L'ambientazione principale è la sala di chemioterapia di un grande ospedale dove Lucia e gli altri pazienti rimangono ore per effettuare la terapia.  Ci sono altresì altri luoghi descritti nel libro, come la piazza di fronte alla chiesa Gran Madre di Dio a Torino, un loft in una zona recuperata di Torino,  alcune vie del centro di Torino, qualche scena di campagna e di un rustico nei pressi di Mondoviì, dove Lucia passa le estati da ragazzina. CI sono poi alcuni paesaggi della Provenza, descritti in uno dei racconti della protagonista.

Il tempo narrato copre circa un anno, dall'ottobre di un anno x (una generica epoca contemporanea) all'ottobre dell'anno successivo.

Biografia

Paola Cenderelli è nata a Torino il 5 ottobre 1958, dove vive e scrive.

Laureata in economia e commercio, ha lavorato, per oltre trent’anni, in una grossa azienda di telecomunicazioni. Dopo essere riuscita ad andare in pensione con un certo anticipo rispetto ai termini istituzionali, ha riscoperto la passione per la scrittura che non ha potuto praticare in precedenza a causa degli impegni lavorativi e ha pubblicato il romanzo Plurale maschile”, Echos edizioni, 2023; Ratatouille, Echos edizioni, 2024, la sua prima raccolta di racconti.

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo 2025