Un uomo vola giù dal tetto di un edificio e a indagare viene chiamato il commissario Marcello Tarantini, insediatosi nel nuovo ruolo di capo della Squadra Mobile della questura di Prato da appena due settimane. Tutto fa propendere per l'archiviazione del caso come suicidio, quando una seconda e una terza morte in situazioni analoghe arrivano a complicare le cose, complici anche i messaggi scritti a mano dalle vittime e collegati ai disturbi mentali per cui erano in cura da alcuni specialisti.
La lente d'ingrandimento di Tarantini si sposta su una influencer e il suo ragazzo, sempre i primi ad arrivare sui luoghi delle tragedie per girare e pubblicare video di dubbio gusto. Ci sono loro dietro la catena di suicidi? O lo psicologo che si rifiuta di collaborare?
In questa nuova indagine il commissario Tarantini dovrà vedersela non solo con una serie di morti sospette, ma anche con una questora che non vede l'ora di liberarsi di lui.
Una delle caratteristiche più apprezzate del romanzo sia dai lettori che dai bookstagrammer è il ritmo incalzante. Il susseguirsi delle morti sospette con i relativi messaggi da decifrare crea un’atmosfera di suspense crescente. Il punto di vista che si sposta sulle vittime nel momento in cui mettono in atto il proposito suicida permette una forte immedesimazione con i loro problemi mentali e con le difficoltà del loro vissuto. La corsa contro il tempo si fa sempre più stringente e il timore che qualcun altro possa cadere in una rete tessuta da chissà chi e chissà per quali oscure ragioni.
L’empatia si instaura con facilità anche nei confronti del protagonista, Marcello Tarantini.
Marcello è un uomo sensibile e umano, che preferisce anteporre il rispetto per le persone e per la verità a quello dei ruoli o delle gerarchie.
Un aspetto interessante di questo thriller è il fatto che una persona molto vicina al protagonista è legata a doppio filo al mistero dei suicidi. Questo renderà il finale più palpitante mettendo a dura prova i sentimenti del protagonista.