Il vecchio François Bernard muore senza lasciare eredi e viene sepolto e portato al cimitero, secondo le sue volontà, in una bara posizionata su una slitta utilizzata pe il trasporto del fieno e della legna. Siamo in pieno inverno, c’è la neve e la bara è seguita da un fisarmonicista intirizzito che esegue un brano della tradizione occitana, come da desiderio del defunto. La ricerca degli eredi porterà a tre beneficiari: una giovane single laureata in Scienze Forestali, un architetto torinese di interno e un piccolo editore di Lione con relative famiglie. Le realtà dei tre personaggi, inserite in un contesto montano di varia umanità, dovranno forzatamente incontrarsi per risolvere e dirimere il problema della scomoda eredità.
La storia si presta ad un adattamento per diversi motivi. La presenza dell’antico forte attualmente semi abbandonato fa di Exilles un luogo molto suggestivo sotto il profilo della fotografia dell’ambientazione montana ed è naturalmente ricco di possibilità narrative. Il ripopolamento della montagna e lo sfruttamento delle sue risorse nel rispetto della natura è tema non solo attuale ma anche urgente ed è lo scopo che ciascun personaggio tanta di attuare a modo proprio; la storia mette quindi in scena una comunità eterogenea e di confine, dando vita a dinamiche drammaturgiche molto divertenti e articolate. Infine, la scelta del sindaco come protagonista - figura di alta levatura morale - riassume in sé le difficoltà dell’impresa e le sue potenzialità. La storia del romanzo può diventare sia un lungometraggio nello stile della commedia brillante, sia una serie televisiva, in quanto intorno al tema centrale si sviluppano parallelamente le vicissitudini dei tre eredi. In entrambi i casi il genere è quello della commedia.