Quali oscuri fatti collegano una ragazza incinta sparita da trent'anni a tre misteriose anziane signore della Torino bene, dotate, a loro dire, di capacità paranormali e per questo molto ricercate come medium? Quale ruolo hanno, in questi torbidi avvenimenti, un famoso chirurgo plastico che coltiva desideri di fuga ai Caraibi, che verrà avvelenato in circostanze oscure, e gli altri enigmatici personaggi della storia? Che legame c'è tra la scomparsa della giovane donna e la villa di Viù in cui fu vista per l'ultima volta, che ospita, nel terreno antistante, la Pietra delle madri, un masso risalente all'età del Ferro con incise tre figure femminili, immagini della fertilità e del ciclo delle stagioni? In un'atmosfera alla Dario Argento delle origini, un'investigatrice per caso cercherà di fare chiarezza, anche a rischio della propria vita, su un enigma del passato con forti e oscuri riflessi sul presente. Fra esoterismo e mito, un noir senza tempo che si tinge di sfumature horror: originale, incalzante, crudele.
L'opera presenta numerosi punti di forza rispetto a un suo adattamento cinematografico, a cominciare dalla forza del personaggi, che sono tracciati in modo assai vivido e approfondito, e sono di per sé figure interessanti e multisfaccettate. L'originalità della storia, che fonde elementi noir e horror all'interno di un'atmosfera del tutto credibile, eppure permeata di mistero, dovrebbe permettere una resa per immagini molto godibile. Il ritmo incalzante degli avvenimenti tiene il lettore agganciato alla storia e desideroso di risolvere il mistero, incontrando al contempo altri misteri "secondari", come quello dell'omicido per avvelenamento del dottor Zani. Esiste la possibilità di costruire una miniserie, in quanto il personaggio di Greta Pietropaoli compare già in un libro precedente della stessa autrice, che svilupperà una terza storia con la stessa protagonista.
I riferimenti audiovisivi che, a nostro parere, meglio si adattano a una possibile resa cinematografica dell'opera sono "La donna della domenica" di Luigi Comencini, "Quattro mosche di velluto grigio", "Profondo rosso" e " Suspiria" di Dario Argento, ma anche "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati.