Novembre 1909: Giacomo Puccini e Gabriele D'Annunzio si ritrovano alle Terme Reali di Valdieri con l'idea di lavorare insieme al progetto di un’opera lirica. La quiete dell’albergo immerso in un paesaggio invernale, la neve delle Alpi Marittime, le leggende e le suggestioni storiche di una delle più misteriose valli cuneesi sembrano propizi, ma l’incanto si incrina subito: alcune ospiti dello stabilimento termale spariscono, svaniscono nel nulla, ingoiate da un mare di bianco, innescando una spirale di mistero e di sospetti in cui sprofondano, a poco a poco, i protagonisti.
Fino a quando arrivano faccia a faccia con la verità. Una storia che potrebbe essere vera, che soprattutto è perfettamente verosimile. Come in fondo lo sono tutte le storie. Un romanzo dove la natura selvaggia delle montagne cuneesi della Riserva Reale di Caccia dei Savoia dialoga silenziosamente, con potenti sfumature mistico-magiche, con gli uomini. Ma non con tutti: solo con coloro che sanno leggere oltre le apparenze, scendendo al cuore del nostro vissuto ancestrale.
Riteniamo che il romanzo presenti elementi in grado di attirare, nella sua trasposizione cinematografica, un pubblico composito. Emergono infatti caratteri molto vividi che si rivolgono a fasce eterogenee di spettatori senza polarizzarne la composizione e, anzi, allargandone la base.
Innanzi tutto la natura di trama gialla-thriller, con sfumature brillanti, può attrarre ampie fasce
di spettatori di ogni età, con particolare occhio al fatto che al romanzo seguiranno alcuini sequel che lo rendono appetibile anche in chiave di serialità televisiva.
I protagonisti, poi, Puccini e d’Annunzio, si prestano a richiamare un pubblico di persone che li segue e è sicuramente curioso di poterli osservarli in una dimensione dinamica e decontestualizzata rispetto
al loro habitat naturale. Due personaggi che insieme, dato il loro carattere, sviluppano una
chimica relazionale intrigante e non inflazionata. Quindi c’è il richiamo al film storico e alla Bella Epoque, che viene colta qui, nel contesto delle terme, in uno spaccato cristallino, una cellula di mondo ideale per coloro che amano ambientazioni in costume, immerse nel primo ‘900.
Infine attira l’elemento naturale: le montagne del Piemonte, quella valle Gesso qui colta nel
pieno della seduzione invernale, che fa da sfondo e da protagonista a una trama che passeggia
leggera sulla neve.