Sullo sfondo dell'affascinante paesaggio altoatesino, dipinto da silenziosi laghi e boschi di cembri, la vacanza di una giovane donna torinese, Màilin, diventa pian piano un incubo senza fine. Un perfido gioco enigmistico, alimentato da uno sconosciuto senza scrupoli, metterà a dura prova il coraggio e le capacità intuitive della protagonista. Solo l'amore che "unisce due corpi distinti in un'unica anima" riuscirà a salvarla.
Tra i punti di forza la location montana, completamente funzionale alla storia che ha tutti i requisiti di una caccia al tesoro, alla quale i lettori sono invitati a partecipare. Il coinvolgimento, attraverso la risoluzione di vari enigmi, indovinelli, rebus o giochi di Logica, è assicurato. I lettori (o gli eventuali spettatori) diventano così parte attiva della narrazione.
Un secondo punto di forza del romanzo è il tema del femminicidio, trattato come se fosse un dipinto la cui cornice è il lago di Praìles. In ultimo, la figura femminile della protagonista: donna dal carattere disinvolto, curiosa e intuitiva all'inizio, ma che si rivela fragile e indifesa nel momento del pericolo.