Ambientato tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, Crimini in Canavese segue le indagini del viceprefetto Veyrat (figura storica realmente esistita), uomo severo e analitico, che si muove in un Canavese rurale e brutale, lontano dalla visione idilliaca della provincia. Ogni episodio presenta un caso autoconclusivo (basato su fonti storiche e giornalistiche dell’epoca), che Veyrat risolve con la sua freddezza e razionalità, mentre affronta crimini che mettono in discussione l’ordine sociale.

Le indagini del viceprefetto Veyrat si presta perfettamente a un adattamento televisivo con una struttura a trama verticale, ideale per un pubblico mainstream nella fascia d’età tra i 35 e i 60 anni. Ogni episodio può concentrarsi su un caso specifico, risolto nell’arco di una puntata, mantenendo però un filo conduttore tematico legato all’ambientazione nel Canavese, un territorio violento e spietato. 
Veyrat, un uomo solitario, devoto al lavoro e amante della buona cucina, rappresenta una figura di riferimento per un pubblico maturo, attratto dai classici del genere investigativo come Maigret e Montalbano. Il suo carattere razionale e misurato contrasta con la brutalità del territorio, rendendo ogni episodio non solo la risoluzione di un crimine, ma anche un’indagine profonda sull’animo umano. La dimensione verticale permette inoltre di esplorare ogni volta un lato diverso della violenza che pervade il Canavese.
Il Canavese, descritto come una tranquilla zona provinciale, viene trasformato in una terra di frontiera, dove la legge è fragile e il male dilaga. Questa inversione di prospettiva contribuisce a mantenere alta la tensione e a rendere ogni episodio unico, pur collegato da una comune atmosfera oscura e minacciosa. Il formato verticale, unito alla complessità psicologica di Veyrat, rende la serie adatta a chi cerca intrattenimento di qualità, capace di bilanciare casi autoconclusivi e profondità narrativa.

Ambientazione - Tempo e luogo

L’ambientazione di Crimini in Canavese è essenziale per definire l’atmosfera della raccolta. I racconti sono ambientati tra il XIX e il XX secolo, in un Piemonte apparentemente tranquillo, ma che si rivela un luogo di violenza e crudeltà. Il Canavese, diventa il teatro perfetto per questa trasformazione: da paesaggio provinciale a vera e propria terra di frontiera, dove le leggi statali faticano a imporsi e il crimine si insinua nelle pieghe della società.
In contrasto con la narrativa che idealizza la provincia, qui va in scena una violenza palpabile. Le strade polverose, le campagne desolate e i piccoli paesi arroccati tra le colline non offrono alcun riparo dalla brutalità. Anzi, il paesaggio stesso riflette la durezza della vita locale, influenzando gli abitanti, spesso segnati da esistenze impietose. Il viceprefetto Veyrat si muove con calma analitica in questo ambiente ostile, affrontando un male che sembra annidarsi ovunque, dalle taverne ai casolari isolati.
Il passaggio tra i due secoli porta con sé trasformazioni sociali e politiche, ma in questi luoghi remoti il tempo sembra scorrere lentamente. Le tensioni tra giustizia e criminalità, tra civiltà e barbarie, emergono in ogni racconto. Veyrat, con la sua visione razionale e moderna, deve scontrarsi con una realtà radicata in una violenza arcaica e senza regole. Questo contrasto tra un uomo cerebrale e misurato e un mondo in cui il male agisce senza freni è il cuore pulsante della narrazione.

Biografia

Ilario Blanchietti è nato a Ivrea il 19 aprile 1960.
Scrittore, autore e regista. Collaborando spesso con altre realtà locali, si è dedicato alla promozione della storia e della cultura del Canavese con la produzione di documentari, cortometraggi, spettacoli teatrali e progetti editoriali.
Ha pubblicato Certamente certa gente mente, Liberodiscrivere Editore, 2008; La grande guerra di un paese, Liberodiscrivere Editore, 2010; Il fresco tepore delle lenzuola di canapa, Liberodiscrivere Editore, 2010; La stagione dei gusci di noce, Liberodiscrivere Editore, 2012; Voci del cuore, Atene del Canavese, 2013; All'ombra dei fiocchi di neve, Atene del Canavese, 2014.

Ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024