Il lago, che per molti è un incantevole panorama, per chi vive nei borghi situati sulle sue sponde è una presenza costante, un aiuto, un mezzo di sussistenza, una via di comunicazione e di trasporto, un socio, un amico che però può diventare anche un nemico minaccioso e ostile. Nel corso dei secoli queste terre hanno ospitato speranze, delusioni, sconfitte, gioie, tragedie, insomma vite che proprio sul lungolago hanno trovato un momento di scambio e di incontro.
Non si guarda il lago. Ci si gira verso le persone non verso l'acqua. D'altra parte il lago è lì da sempre e non ha urgenza di essere fissato, anzi non s'offende neppure se gli si girano le spalle. È meglio dedicare il proprio tempo a chi ci sta di fronte per parlare guardandosi negli occhi, per raccontare storie, per tramandare leggende che nel tempo sono diventate più vere della verità. Il lungolago è un luogo magico per chi sa viverlo, non per chi lo usa come un osservatorio per guardare un orizzonte che poi è anche corto perché delimitato dalla sponda magra, quella lombarda.
Nei secoli è diventato il luogo dove ci si ritrova per commentare ciò che accade, scambiarsi opinioni e magari prendere decisioni. Insomma il Lungolago è un luogo magico, un crocevia di pensieri, parole e conversazioni. Qui nascono storie, leggende, fantasticherie che diventano più vere del vero attraverso chiacchiere in libertà che hanno il vantaggio di non avere necessariamente un ordine del giorno definito e di tramandare vicende e personaggi altrimenti destinati a scomparire. Un po' memoria e un po' gusto di raccontare, questo libro nasce con lo stesso spirito e la stessa ragione: il piacere della narrazione, magari lontana da quella un po' ingessata che privilegia le ville, i personaggi illustri che vengono da fuori o le etichette che altri hanno appiccicato a queste zone.
La nostra narrazione si muove fuori da quella solita e in qualche modo ufficiale.
Le nostre sono storie di vita, racconti di episodi, di luoghi, di eventi e di persone che a nostro parere più di altre restituiscono la giusta dimensione e un nuovo interesse alle nostre terre.
Il libro è una preziosa raccolta di storie di luoghi e persone. Il filo conduttore può essere quello delle chiacchiere sul Lungolago, ma ciascuna storia può vivere anche di vita propria.