Due famiglie francesi arrivate in Piemonte nel 1610 fondarono la borgata Verna a cavallo fra Cumiana e Giaveno e vi rimasero dando vita a generazioni di nuovi abitanti di quelle vallate piemontesi.
Il loro cognome, modificato dal passaggio linguistico e dall’ imprecisione delle registrazioni anagrafiche, si è tramandato (a volte distorto) fino ai nostri giorni. Provenivano dall'Alta Savoia dove facevano i boscaioli. La peste a inizio del 1600 si era diffusa rapidamente, provocando la morte di migliaia di persone e il disfacimento di molte comunità.
Molti fuggirono, incalzati dall'epidemia, affrontando immense fatiche e i pericoli dell'attraversamento delle montagne; ma spinti tuttavia dalla convinzione di andare verso un destino migliore.
Accompagnava le due famiglie un asino, che trainava il carro sul quale avevano caricato tutto le proprie cose ei beni preziosi. Agnés possiede la conoscenza antica della cura e dell'alimentazione; con l'altra donna e i rispettivi mariti affronta molti imprevisti, mentre i loro figli crescono. Affrontano una realtà dura e difficile, a ominciare dalla lingua, passando per le persecuzioni religiose e per la contesa fra Savoia e Francia dei territori del Sestriere. Incappano in  una nuova epidemia di peste, ma saranno capaci di superare tutto, mostrando dignita, forza e valore agli abitanti di quel territorio, dove infine stabiliranno la propria meta, divenendo coloni di un sito molto simile a quello lasciato in patria.

La migrazione fra Italia e Francia è uno dei tratti del popolo delle Alpi occidentali. Il romanzo ne rappresenta un momento chiave con le tensioni demografiche, culturali e politiche del Seicento, sfondo storico delle vicende narrate.
Il romanzo è fondato su ricerche documentali e orali inedite che l’ autrice ha raccolto dagli ultimi eredi del cognome dei personaggi del racconto. Una storia che consente di guardare con maggiore consapevolezza e un occhio non gravato da sterili pregiudizi il fenomeno migratorio attuale verso il nostro Paese.
Filo conduttore del racconto è la triaca, allora considerato vero e proprio rimedio universale (tuttora rintracciabile in alcuni prodotti erboristici), utilizzato nei secoli per prevenire e curare molte malattie. Medici e speziali, soprattutto le donne, che vivevano là dove le erbe officinali erano più diffuse e varie, erano tenutarie di questa antica ricetta medicinale, alla quale oggi si richiamano i cultori del ritono alle cure naturali.
La storia restituisce anche il sentimento di un territorio (il Pinerolese) che, come tante altre aree della regione e d’Italia, è alla ricerca della sua più profonda identità.
La bellezza dei panorami che costituiscono lo sfondo del percorso del romanzo garantiscono infine una presa spettacolare sul pubblico. La vicenda di Agnés è un racconto a sé stante ma è anche la prima restiruzione di una trilogia, che in successivi capitoli consentirà di raccontare la storia di questi luoghi fino ai nostri giorni.

Ambientazione - Tempo e luogo

Le Alpi piemontesi sono protagoniste. Sestriere, la val Chisone, val Germanasca, Pinerolo, Cumiana e
Giaveno sono la via della migrazione dall’Alta Savoia. Personaggi umili, boscaioli, costretti a cercare un nuovo inizio su un'altra montagna, ma anche i nobili, salvati dalla guaritrice Agnés. Un ruolo rilevante ce l'hanno anche gli animali: orsi, lupi, serpenti e cani. Ci sono Case sotto la roccia che ricordano Balma Boves. Il ri-cetto della Costa che ricorda il ricetto di Candelo. Si parla della Novalesa, della Sacra di San Mhele in Val Susa, di Pinerolo e della comunità valdese. Attraverso il romanzo storico, si affrontano implicitamente temi estremamenti attuali, come le migrazioni, il ritorno ad una medicina naturale, le persecuzioni religiose e le guerre.

Biografia

Graziella Luttati è nata a Pinerolo. Ha studiato Scienze della formazione e dell'educazione ed è in quiescienza dal lavoro come insurance broker. È sommelier e degustatrice presso l'Associazione italiana sommelier di Torino. Collabora con la redazione di un testata giornalistica del pinerolese, il quindicinale "Vita" dove svolge il praticantato per la professione di giornalista.

Il suo primo romanzo è Vite anormali di umani normali - Ovvero il senso dell'inadeguatezza, autopubblicato con il servizio Il mil libro, 2015. Seguono Mangia sano e salverai la terra - Piccoli produttori ed economia locale, Edizioni Mille, 2018, opera presentata al Salone del Libro di Torino nell'ambito dell'evento “Leggi sano e salverai la terra” e che ha vinto il premio "Amici della nostra terra" del Forteto della Luja, oasi affiliata WWF. Sul tema del corretto rapporto col cibo ha publicato la favola Gastone e Ludmilla, Edizioni Mille, 2021. La triaca di Agnés, Edizioni Mille, 2023, ha ottenuto il diploma di merito del premio Murazzi, nella sezione prosa inedita con il titolo La peste (riferentesi alla trilogia di cui La triaca di Agnés, rappresenta il primo capitolo), conferito nella sede del Circolo dei lettori di Torino.

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Ultimo aggiornamento: 09 Aprile 2024