Caladicolle, 2019. In un vecchio armadio della casa di famiglia, Rosanna Spanò, insegnante in pensione, trova una misteriosa valigia di cuoio contenente lettere, documenti, appunti che riconducono alle vicende di due amiche separate dall'emigrazione e di un giovane giudice in lotta contro la mafia.
Il maresciallo Riccardo Di Rocco, intimo amico di Rosanna, non potrà far altro che raccogliere la sfida e compiere un'ardita indagine ricostruttiva di antichi delitti ed elaborati intrecci tra mafia, politica e giochi di potere, in un periodo storico che va dalla fine dell'ottocento al primo dopoguerra.
Tra storie di emigrazione, miniere di zolfo, tratte di schiavi e inevitabili incidenti, il giudice Marcone ha lasciato dentro quella valigia i pezzi sparsi di un mosaico che, dopo quasi un secolo di silenzio, il maresciallo Di Rocco proverà a ricomporre.
Lo spettatore contemporaneo mostra di amare le storie del passato, di essere trasportato in periodi storici diversi dall'attuale. Qui la ricostruzione storica si sposa con il genere giallo, altrettanto amato.
L'uso sapiente dei colpi di scena, insieme alla possibilità di immedesimarsi in storie e personaggi di diverse epoche storiche, costituiscono senz'altro una miscela accattivante per raggiungere un ampio pubblico.