Chiara è un'architetta rampante di Torino. Durante una gara d'appalto, la chiama la dottoressa del padre. Mario, 76 anni, si è incatenato davanti al municipio di Bruzolo; si rifiuta di bere e grida "L'acqua non è una merce, è un diritto".
Chiara si precipita dal genitore e si ritrova in una comunità divisa in due. La parte che sta con Mario protesta perché non vuole che l'acquedotto comunale venga ceduto a una società privata. Mario ha anche un motivo personale, lo ha costruito lui 60 anni prima. L'altra metà di Bruzolo, invece, non vede l'ora di agganciarsi all'acquedotto di valle, stendendo un centinaio di metri di tubo, e risolvere così la siccità.
Chiara scoprirà che il sindaco è il suo miglior amico d'infanzia, spaventato dalla minaccia di denuncia per danno erariale e l'avvocato che difende suo padre e il movimento di protesta è il suo vecchio amore - mai risolto - del liceo.
Tra cinque giorni l'acqua nei serbatoi finirà. Chiara cerca di convincere suo padre a smetterla e invece si ritrova a partecipare a una spedizione alla ricerca della vecchia sorgente, che potrebbe risolvere la questione. Ma i suoi amici fanno a gara di lacrimogeni con i carabinieri e lei che non approva, scappa giù per la montagna, slogandosi una caviglia. Suo padre viene denunciato e la sorgente sembra esaurita.
Chiara deve decidere cosa fare; il segreto della sorgente è nei suoi ricordi e forse potrebbe essere la via per lei di riconciliarsi con suo padre.
La storia è ambientata a Bruzolo, paese della Val Susa, ed è ispirata da una storia vera. Il tema dell'acqua è centrale: la siccità che ha colpito il Piemonte nel 2022 e nel 2023, ha portato alla ribalta le criticità del sistema idrico.
Questa storia interessa tutti, è adatta anche ai più giovani, particolarmente sensibili al tema del cambiamento climatico, ed è trattata con tono ironico, nonostante la serietà del tema. Il romanzo è scritto con uno stile visivo ed è quasi già una sceneggiatura. Gli accadimenti sono strutturati secondo lo schema del "viaggio dell'eroe" e vi è molta azione. I dialoghi sono brevi e serrati. Tutto ciò facilita il lavoro di un eventuale adattamento che potrebbe anche realizzare l'autrice stessa, che ha studiato sceneggiatura.