"A proposito di Bea" è l'ideale continuazione de "Il cappotto di Bea". Una prima parte riassume gli eventi accaduti dopo l'accettazione dell'eredità immobiliare e boschiva del vecchio François, sudivisa tra emeriti sconosciuti, che si ritrovano all'improvviso a riconoscersi come cugini. Il tema di base è l'abbandono della montagna e la frammentazione dei beni e degli immobili in una zona alpina occidentale, troppo vicina alla grande città, che assorbe e cannibalizza le realtà territoriali circostanti. La vicenda è trattata con ironia e una certa dose di umorismo poiché le variegate caratteristiche dei tre eredi (un presuntuoso archietto torinese, un piccolo editorfe di Lione e una giovane laureta in scienze forestali) si intersecano con il bizzarro e a volte scontroso carattere degli abitanti del paesello. In questo sequel l'azione - oltre che a Torino, Lione ed Exilles - giunge fino ad Ambaguio, deliziosa località sulle montagne del nord delle Filippine. L'azione si svolge a cavallo tra il 2020 e il 2021, la lunga ombra del Covid è fortemente presente e il lento ritorno alla normalità condiziona i progetti dei tre ereditieri. Le vicissitudini dei protagonisti si intersecano inoltre con una realtà di montagna fatta di personaggi bizzarri, personalità apparentemente border line, filosofi da osteria e Oscar, il grande catalizzatore dislalico.

Il romanzo possiede già ritmo cinematografico basato su uno stile visivo e sull'azione; l'aspetto introspettivo e psicologico della narrazione è affidato alla della figura del sindaco, anziano professionista ritornato al paese natìo, detentore del sapere montanaro nonchè uomo di mondo, anche grazie al suo lavoro, possiede un'apertura mentale che travalica i confini montani. Tre storie parallele con le relative esperienze conflusicono nel finale (aperto) grazie alla realizzazione di un progetto comune. Il tema centrale della narrazione (la difficoltà di mantenere vivo un territorio, penalizzato dalla vicinanza della grande città e dalla grande frammentazione delle unità abitative divise tra eredi) si riflette sul carattere dei valligiani, ma anche sui professionisti di città che entrano a far parte di questa realtà. Uno scontro tra montagna e città nel ventunesimo secolo, il tutto avvolto nel lugubre velo della recente pandemia. Il target è molto ampio e lo stile potrebbe avvicinarsi molto di più alla commedia francese che non a quella nostrana, ormai troppo contaminata da un'impronta, anche verbale, troppo levantina; l'azione si svolge in uno scenario raramente praticato dalla cinematografia italiana ma che, nei rari momenti in cui è stato preso in considerazione ("Il vento fa il suo giro", "Le otto montagne", "La terra buona", "La storia di Cino", "Tutta colpa del Paradiso" e "Fuochi d'artificio"), ha sempre suscitato un grande fascino. 

Ambientazione - Tempo e luogo

L'azione si svolge nel corso dell'inverno 2020/2021 e si dipana fino all'inverno successivo. Il fulcro principale è il paese di Exilles, in Valle di Susa, la cui peculiarità è rappresentata da una delle più grandi e massicce fortezze delle Alpi. Il paese e il forte sono incastonati nel punto più stretto della valle e circondati da fitti boschi che concedono al luogo una connotazione temporale indefinita e particolarmente suggestiva. 

I tetti in "lose", ammassati uno accanto all'altro, suggeriscono una sensazione di isolamento materiale e spirituale, come se fossero un ammasso di marmotte nella tana, e suggeriscono una sensazione di difesa ma anche di estremo isolamento.

Biografia

Riccardo Humbert è regista, giornalista, autore televisivo e scrittore.

Ha pubblicato I cavalieri del binario morto e altri racconti, Ellin Selae, 1994; Torinesi, i migliori vizi, le peggiori virtù, Edizioni Sonda, 1998; I cavalieri del binario morto e altri racconti, seconda edizione ampliata, Ellin Selae, 2001; Registi, lavori socialmente inutili, Edizioni Sonda, 2001; Torinesi, alle Olimpiadi con la sindrome di Fetonte, Edizioni Sonda, 2003; Si può ancora amare a Torino?, Edizioni Sonda, 2004; Exilles, piccola guida per visitare il paese ed uscirne praticamente incolumi, Il bugigattolo, 2005; Angeli su Torino, Ellin Selae, 2005; Torinesi, dopo le Olimpiadi: ritorno al futuro, Edizioni Sonda, 2006; Torinesi alla riscossa, Edizioni Sonda, 2008; Exilles, giochi, favole, leggende e del paese altre faccende, Il bugigattolo, 2008; La foto ingiallita, storia di un partigiano valsusino, Il Graffio, 2016; Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile. Torino e le sue tv, Edizioni del Capricorno, 2018; Il cappotto di Bea, Il Graffio, 2021; A proposito di Bea, Il Graffio, 2023.

Contatti

Massimiliano Zallio 
Gaffio Editore
max@studiograffio.it

Ultimo aggiornamento: 07 Febbraio 2024