Margherita sparisce nel nulla e il marito, preoccupato, non fidandosi troppo delle Forze dell'Ordine, chiama l'investigatore privato Jack Morone. Jack non ha né arte né parte, non sa fare assolutamente nulla e non ha le competenze per risolvere i casi a lui affidati. Ha vissuto sempre in modo dissoluto, senza raggiungere nessun traguardo nella vita. Anche la sua attività di investigatore è improvvisata. Ad aiutarlo nelle indagini, però, grazie a un incontro fortuito, c'è un'anziana signorina, Laura Viotto, segretaria in pensione dal passato misterioso. Dopo le molte ipotesi vagliate da Jack sulla scomparsa di Margherita, sarà proprio l'arguzia della signorina Viotto a offrire una qualche speranza di soluzione del mistero, ma sarà sufficiente? Le sorprese e i colpi di scena, ovviamente, non mancano...
Ironico e accattivante, come sempre, anche questa volta Marco G. Dibenedetto conduce le avventure, o disavventure, personali dei suoi personaggi con maestria attraverso una trama noir.
Il romanzo ha un linguaggio schietto e senza fronzoli. I caratteri dei personaggi sono ben definiti.
Il contesto è quello di Settimo Torinese.
Lo stile predilige i dialoghi, piuttosto che dilungarsi nelle descrizioni, cosa che dacilita l'eventuale adattamento.