La storia muove i suoi passi nell’antica e granitica terra di Gallura, alla fione del 1700. Tutto inizia con il grave ferimento di un bambino e con una strega che decide di salvarlo, ma che pagherà a caro prezzo il suo nobile gesto. Più avanti nel tempo, il tranquillo borgo di Villa di Castro, incastonato tra boschi di sughere, tafoni di granito e macchia mediterranea, è sconvolto da un efferato omicidio. Una giovane donna è stata trovata brutalmente decapitata e il Prefetto Valentino inizia a indagare sul caso. L'indagine di Valentino, arrivato dal “continente”, è costellata di ostacoli: l’identità sconosciuta della vittima, gli abitanti del piccolo borgo poco collaborativi e il Podestà Peddemala oriantato con accanbiomento verso un unico sospettato. A confondere le acque, o forse a chiarire il quadro, si alternano vari personaggi come Bàcchis, Lisandra, Adelasia, Altea e Maltìnu. Solo grazie all’aiuto di Siro e di Don Linaldu, il giovane Prefetto riuscirà infine a chiarire i misteri nascosti dietro l’oscuro delitto.

L'opera è strutturata già in modo simile a una sceneggiatura. La narrazione coinvolge tutti i sensi, ma privilegia quello visivo. I personaggi sono caratterizzati da una attenta e precisa analisi dei comportamenti e dei costumi dell’epoca (fine Settecento, inizio Ottocento). Gli stessi luoghi sono descritti con particolari che ricreano subito l’ambientazione tipica del Regno di Sardegna di quel periodo.
Il target di riferimento è generalista, con particolare riferimento ai Millennials, in quanto i principali protagonisti, seppure appartenenti a un'altra epoca, manifestano i medesimi moti interiori caratteristici dei trenta/quarantenni.
Le ambientazioni sono molto suggestive. Il ritmo è intenso, con scene d’azione che segnano alcuni momenti cruciali della narrazione. 
Già a partire dalle illustrazioni presenti all’interno dell’opera, c’è il materiale per creare un’iconografia utile a un eventuale adattamento.

Ambientazione - Tempo e luogo

"La Punga - Delitto a Villa di Castro", è ambientato nei primi anni dell’800 tra il Piemonte, terra natia del protagonista, la Gallura e la Toscana. 
Il centro intorno al quale si svolge la vicenda è Villa di Castro, un antico villaggio medievale di un centinaio di abitanti, come riportato in due importanti documenti: il Liber Fondachi del 1317 e Compartiment de Sardenya del 1358, entrambi conservati nell’archivio storico di Barcellona.
In quel villaggio, andato distrutto intorno al 1360-1380, a causa di un’epidemia, è sorto il paese di Sant’Antonio di Gallura.
L’autore dimostra di conoscere bene usi, costumi, tradizioni e dialetto della Gallura. Tanto è vero che i nomi delle persone, i nomi degli stazzi e dei luoghi sono tipici.  I fatti si intrecciano con episodi molto cruenti che contribuiscono a creare un clima quasi horror che è alla base di molti gialli e thriller.
L’inquisitore principale, unico, deciso, serio è il Prefetto di Tempio, Valentino. Giovane, di prima nomina, proveniente da Canelli in Piemonte; sa che in Sardegna la maggior parte dei delitti rimangono impuniti, specie quando le vittime sono donne. I messaggi segreti e i bigliettini anonimi sono un’altra componente difficile da decifrare. Inoltre, ci sono i riti ancestrali, la magia nera, i riti propiziatori, i sortilegi con le punghe, le magliaie che contribuiscono a dare colore e mistero all'intreccio.

Biografia

Sesto Giuseppe Santoli nasce a Tempio Pausania, ma cresce nel borgo di Sant’Antonio di Gallura, piccolo centro nel Nord Est sardo, immerso tra i boschi di querce da sughero e macchia mediterranea.
Durante il periodo della maturità cresce in lui la passione per la filosofia e in seguito alla laurea triennale a Sassari, decide di trasferirsi a Pisa dove, dopo la laurea magistrale, accede al Dottorato di Ricerca che consegue con una tesi sul filoso Immanuel Kant.
Sente però l'esigenza di fare esperienze professionali fuori dal mondo accademico e, dopo un Master alla Bocconi, inizia a lavorare nelle Risorse Umane. Contemporaneamente rimane molto legato alla sua terra, in particolar modo alla Gallura e alle sue tradizioni: costituisce un team di ricercatori che realizza il T9 per i cellulari in Lingua Gallurese. Per lavoro e per passione ha visitato molti Paesi e vissuto per brevi periodi all’Estero.
Ora vive tra Milano e il suo piccolo borgo di origine, nella sua doppia veste di filosofo e manager.

Ultimo aggiornamento: 06 Febbraio 2024