Un ritratto limpido della scrittrice si rispecchia in questo libro intriso di humor e di velata malinconia, tra i fantasmi delle sue lettere, la certezza degli affetti familiari, tentando di restituire amore e speranza al mondo che la circonda, sempre lottando per quello in cui crede.
Nel continuo senso di colpa che ha nei confronti dei due mondi, quello di sopra del lavoro e quello di sotto degli affetti, emergono storie incredibili che l’autrice ha vissuto - in certo senso - come proprie.
Il ruolo dei dialoghi, attraverso le chiamate dirette alla giornalista o tramite le lettere, è fondamentale, mettendo il lettore - direttamente - di fronte a quegli anni postbellici in cui le donne si trovavano a definire la propria identità, a far fronte ai valori familiari che cambiano, tra aspirazione personale, benessere e confronto sociale. Il libro parla di famiglia, maternità, ma anche di sesso; di conciliare il lavoro fuori casa, con quello domestico; si parla di insoddisfazione e di violenza in ambito familiare. C’è una certa aria di femminismo, di desiderio di emancipazione. Le risposte di Brunella sono sempre dirette, talvolta quasi brusche; è partecipe e empatica, ma vuole che chi le scrive – donne innamorate, deluse, tradite, donne che tradiscono, donne di fronte alla maternità o all’aborto – smetta di lamentarsi e trovi una soluzione, affrontando i propri dubbi e i propri problemi, senza scuse, senza vittimismo. “Non sono una taumaturga, Giovanna.”, scrive a una ventunenne che non riesce a lasciare un ragazzo che ha amato ma che non ama più. “Posso suggerire, ma non risolvere; posso indicare una strada, ma siete voi che dovete percorrerla”.

La scelta de “I fantasmi nel cassetto” rappresenta in qualche modo un riassunto della vita narrativa dell'autrice, del suo modo di scrivere e idealizzare la figura del giornalista e l'occasione per affrontare, episodio dopo episodio, tante tematiche suggestive, magari adattandole ai giorni nostri, in quanto, per certi versi, ancora attuali, come ad esempio il divorzio, l’aborto, problemi sessuali, galateo, attraverso un dialogo aperto con i lettori. Siamo negli anni ’60 e ‘70.
Le storie di questo libro si prestano a un adattamento seriale. Gli episodi coprono un periodo della storia italiana piuttosto oscuro alle nuove generazioni (il boom economico, il dibattito culturale e il costume, lo scontro sociale, il terrorismo).
Dedicato certamente alle adolescenti degli anni ’60 e ’70, ma con particolare attenzione alla generazione Z.

Ambientazione - Tempo e luogo

Ogni adattamento televisivo che riprenda un romanzo scritto negli anni ‘60 e ‘70 passa attraverso una mediazione culturale che ne attualizza temi, trame, dialoghi. Nel caso de “I fantasmi nel cassetto” l’attualità del romanzo risiede nel tema di fondo della narrazione, dato che i diritti delle donne continuano ad essere perennemente sotto attacco.

Un adattamento sarebbe senza dubbio in grado di catturare l’interesse di spettatrici e spettatori, ma risponderebbe soprattutto alle necessità di un pubblico femminile che, stanco di rappresentazioni stereotipiche, desidera poter fruire di prodotti in grado di restituire, attraverso punti di vista femminili, la varietà e la ricchezza peculiare del proprio vissuto.

Biografia

Brunella Gasperini ha trascorso la maggior parte della sua vita tra Milano, sua città natale, e San Mamete, piccola frazione della Valsolda sul Lago di Lugano. Dopo una breve parentesi come insegnante, nell'immediato dopoguerra, iniziò a collaborare con il "Corriere della Sera" e diversi periodici "Rizzoli" all'inizio degli anni Cinquanta, distinguendosi per una visione moderna e progressista sulle questioni che avrebbero dominato la società italiana negli anni successivi.

La rubrica "Ditelo a Brunella", in particolare, fu pubblicata su "Annabella" per venticinque anni e la vide stabilire un dialogo aperto e franco con i suoi lettori su tematiche come il divorzio, l'aborto, la famiglia e la politica. Analoghe tematiche affrontò nella sua rubrica "Lettere a Candida", pubblicata per molti anni su "Novella". Al suo primo romanzo L'estate dei bisbigli, Rzzoli, 1956 (precedentemente uscito a puntate su Annabella) fecero seguito tra gli altri Io e loro: cronache di un marito, 1959; Rosso di sera, Rizzoli, 1964; A scuola si muore, Rizzoli, 1975; Grazie lo stesso, RIzzoli, 1976, per citarne solo alcuni.

Una selezione dei suoi editoriali e delle lettere pubblicate su "Annabella" è stata pubblicate in raccolte postume come Così la penso io, Rizzoli, 1979 e Più botte che risposte, Rizzoli, 1981.I suoi libri sono stati tradotti e pubblicati con successo in varie lingue, fra cui tedesco, francese, spagnolo e ungherese.

Brunella Gasperini si spense a Milano il 7 gennaio del 1979.

Contatti

Antonello La Piana
GAEditori
gaeditori@gmail.com

Ultimo aggiornamento: 01 Febbraio 2024