Quale filo unisce la sparizione di Gilberto Ferrony, professore in pensione di letteratura slava, già addetto culturale presso un’ambasciata italiana in un Paese dell’Est, traduttore, curatore di una biblioteca privata, che vive in una casa in mezzo a migliaia di libri, e l’avvelenamento di un opinionista televisivo, di un simpatizzante No Vax e di una influencer marketing?
Nelle prime settimane dell’invasione dell’Ucraina, una doppia indagine vede coinvolti Serena Valente, luogotenente del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e l’ispettore capo Domenico Pescatore della Questura di Torino.
Un noir dal ritmo serrato e ricco di colpi di scena, tra manoscritti, incunaboli, libri preziosi, sulle tracce di un illustre filosofo del Cinquecento e in compagnia di una variopinta galleria di personaggi. Ambientato a Torino, scritto con stile inconfondibile di Michele Paolino, insieme leggero e penetrante. Paolino è ormai un nuovo maestro del noir nostrano.
"La versione del professore" è il secondo episodio di una saga noir iniziata con il fortunato "Il giorno prima del voto" (concepito da Paolino, con la complicità di Sergio Chiamparino).
Scritto con uno stile di leggerezza quasi calviniana e dotato di una penetrante capacità di definizione dei personaggi, tratteggia la vicenda con una struttura narrativa incalzante, sincopata, punteggiata da cambiamenti di location e di prospettiva che ben si prestano a un adattamento audiovisivo.
All'inizio, nella fase di costruzione della storia, la suspense è costruita tramite una gestione del plot per blocchi conchiusi nello spazio e nel tempo, utili a definire il carattere dei personaggi e gli sguardi, con un sapiente alternarsi delle prospettive narrative suddivise nelle due indagini che procedono in parallelo. Man mano che la storia avanza, le sequenze si concatenano e i due filoni d'indagine s'intrecciano in un progressivo crescendo della tensione narrativa.
Pur nelle ovvie differenze, per l'accuratezza dell'ambientazione urbana e per lo sguardo implacabile e affettuoso con cui l'autore tratteggia i propri personaggi, viene spontaneo l'accostamento a un testo sacro del noir torinese, "La donna della domenica", in particolare la versione cinematografica; inoltre la precisa caratterizzazione dei personaggi principali si presta anche alla trasposizione seriale.