Anno 1965, Valborea. Il giovane Lapis fa parte della banda dei Tomahawk. Ha gli occhi di colori diversi. Spesso va all’emporio del sig. Fitzpatrick, con una sola gamba, appassionato occulto, che gli parla del prossimo allineamento planetario che porterà grandi cambiamenti. Lapis vede spesso una luce accesa nella torre abbandonata di Villa Habsburg, in cui nessuno entra perché cirolano inquietanti leggende su quel luogo.
Un giorno il cane di Lapis scompare. Lui si reca da Fitzpatrick per un consiglio e viene a sapere che una delle bande, il cui capo è Degan, fa sedute spiritiche nella Villa e potrebbero aver preso l'animale per un sacrificio. È l’occasione per Lapis di far vedere che i Tomahawk sono i migliori. La banda va all’emporio per dei suggerimenti e Fitzpatrick racconta che da ragazzo andò in villa una sola volta per una prova di coraggio, ma un uomo lo inseguì. Già all’epoca Von Habsburg l’aveva abbandonata eppure pensò che fosse lui, perché sembrava voler difendere la “sua” Wunderkammer, come l’aveva definita.
I ragazzi della banda raccolgono informazioni e scoprono che fu costruita sopra antiche miniere. Decidono di cercare la Camera delle Meraviglie, dove pensano di trovare Degan e il cane di Lapis. Varie peripezie nella villa li porteranno a trovare il cane e a scoprire che Fitzpatrick, erede diretto di Von Habsburg, ha imbalsamato Degan e i suoi. Ma la grande meraviglia da mettere nella sua Wunderkammer, nel giorno della congiunzione astrale è Lapis, con i suoi occhi unici.
Gotico italiano ha il pregio di mostrare una caratteristica unica nel suo genere, ovvero è un albo a fumetti che immerge il lettore nelle storie catturando la sua attenzione per le atmosfere che vengono generate. In particolare è stato fatto anche uno studio dallo sceneggiatore Simone Colaiacomo per realizzare un episodio pilota di una possibile serie Tv, incentrata su diversi volumi, poiché Gotico italiano per la sua specificità può essere sviluppato in diversi episodi. Si presta però anche alla realizzazione di un lungometraggio.
In Wunderkammer l’ambientazione quattro ragazzini si trovano nella prima parte a vivere una vita di sfide con le altre bande del paese. Come riferimenti cinematografici, siamo dalle parti dei Goonies o di Stand by Me - Ricordo di un’estate. Ovviamente ci si rivolge soprattutto agli appassionati di horror e di mistero. Le indagini (che tanto piacciono agli spettatori), senza però scomodare detective o poliziotti, sono affidate al ragionamento e all'intuito di Lapis e dei suoi amici. Non vi è soprannaturale nella storia, ma è importante giocare sulla suspance e sull’inatteso; la follia di Ruben Fitzpatrick non sarà rivelata fino alla fine. A quel punto la sorpresa nello scoprire la profondità del suo inganno e le sue macchinazioni sarà enorme: a quel punto avrà portato la banda dei Tomahawk e il suo obiettivo primario, Lapis, nella villa di notte, nella profondità dei sotterrani, per catturarli tutti e così completare la sua Wunderkammer, con la meraviglia che cercava da tutta la vita (Lapis). Ci riuscirà?
Wunderkammer è ambientato in un paesino pedemontano delle Alpi in pieno inverno. La neve ricopre le strade, i tetti appuntiti delle case di montagna, le chiome degli alberi sempreverdi. Ci sono scene nei boschi, dove le bande di tredicenni si sfidano. C'è l’emporio, con un arredamento particolare, vetrate sul soffitto e sale in uno stile antico, molto curato, dove fanno mostra libri esoterici e strani artefatti; c'è una biblioteca; la camera di Lapis; un bar tavola caldae la strana e misteriosa villa abbandonata: edificio dall’impatto spettrale e goticheggiante, per la quale si presterebbe ad esempio la Villa neogotica di Marene. Importante per la storia e per il finale saranno i sotterranei labirintici e la wunderkammer.
Per conoscenza, la villa a cui si è ispirato l’autore esiste davvero e si trova a Tarvisio (UD), fino a 15 anni fa abbandonata e luogo di sedute spiritiche, oggi ristrutturata, preservandone l'aspetto esterno originale.
L’epoca è l’Italia del 1965, con qualche rimando al secondo dopoguerra. L’ambientazione in un paese di montagna - dove il tempo scorre più lentamente rispetto alle città - non comporta un lavoro troppo gravoso rispetto all'ambientazione negli anni '60. L’attenzione principale dovrà probabilmente essere rivolta ai costumi. Può presentarsi la necessità di qualche mezzo di trasporto dell’epoca parcheggiato o in movimento, ma essendo appunto un paesino di montagna e dato che i personaggi sono ragazzini e molte scene sono in interno o nei boschi, potrebbero essere esigenze minime e secondarie, giusto per contestualizzare.
Pietro Nicolauchic è nato a Tarvisio, terra di montagne, foreste e frontiere.
Disegnatore autodidatta e scrittore, nel 2009 si trasferisce a Milano, dove comincia la sua carriera di illustratore, collaborando con Salani, Bompiani, Mtv, Gedi, Mondadori, DeAgostini, Feltrinelli, Moschino, Sisley, Benetton, Prada, Nike, Gas, Under Armour, Audi e BMW, e contribuisce alla stesura dei testi per i musei on line del Google Cultural Institute.
In questi anni espone le proprie opere, si esibisce in live painting e tiene workshop per eventi nazionali nelle principali città del Nord Italia, come il Treviso Comic Book Festival, il Festival della filosofia di Modena, il Future Vintage Festival di Padova e il PAFF (Palazzo Arti e Fumetto Friuli) di Pordenone.
È arrivato finalista al premio 10 nuove copertine per i 150 anni di Salani e alle edizioni 2011 e 2018 del concorso Lucca Junior.
Dal 2019 è tornato a vivere sulle sue montagne, dove si occupa di romanzi, racconti, narrativa per l’infanzia e poesia.
Ha pubblicato il libro di poesie La misura dell’abisso (Campanotto Editore, 2018), il romanzo Tutte le Furie (Edizioni Horti di Giano, 2020), il racconto Una ricerca per Mr. Frumble nel volume Zodiaco. Antologia fantastica sullo zodiaco orientale" (Watson Edizioni, 2022) a A casa tutto solo (Salani, 2022)
Nel 2022 vince la XX edizione del premio Fabrizio De André - sezione poesia con l'opera Le malecose.
Simone Colaiacomo
Horti di Giano
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