Volto magnetico, un vuoto insonne scavato da una vita di solitudine e un corpo statuario plasmato dalla cattiveria: un uomo senza nome che riscuote debiti per un boss locale e adesca ricche donne sposate per ricattarle. Ha tutto. Gli manca tutto.

Gli incontri sono filmati da Omar, suo complice con velleità letterarie che a causa dell’insicurezza e dell’inestetismo che lo affliggono, è la sua perfetta antitesi, oltre che suo unico amico. Tutto si complica quando, contro il parere di Omar, lui ricatta la donna sbagliata – indomabile, sfrenata, infelicemente sposata con un uomo famoso, violento! Ha tutto. Le manca tutto. E questa sua fragilità apre nella fredda mente del protagonista una crepa. Una piccola crepa.

Parallelamente Omar conosce Sabrina, paraplegica, che lo contagia con la sua gioia e il suo entusiasmo. Questa relazione, la sua prima, gli dà sicurezza, al contrario del protagonista, sempre più confuso da Carla, tanto da mettere in dubbio i suoi propositi criminali.

Una serie di eventi con al centro suo padre e il boss per il quale lavora scalfiscono ulteriormente la corazza del protagonista, che finisce per aprirsi a Carla, che però si rivela essere a sua volta una spietata calcolatrice. Sembra un finale già scritto, proprio mentre da uno stereo provengono le note di Hallelujah, il brano cantato da Jeff Buckley che dice “che tutti con l’amore possiamo salvarci”.

Hallelujah è ambientato nel mondo della microcriminalità. Il protagonista, anti eroe dedito alla violenza, dipendente da droghe, vede nei soldi l’unico mezzo per realizzarsi condizionando inevitabilmente le vite di tutti quelli che lo circondano. 

A una trama crime, ricca di accadimenti, è abbinata una sottotrama più drammatica, con al centro il tema dell’educazione sentimentale ed emotiva. L’argomento è attuale come purtroppo la cronaca dei media riporta quasi quotidianamente con storie che spesso intercettano l’interesse collettivo e che hanno proprio nella disgregazione familiare uno dei punti di rottura più rilevanti. Una trama e una sottotrama che si intersecano a favore di un'azione costante all’interno della narrazione, contribuendo a caratterizzare il protagonista e tutti gli altri personaggi in modo preciso e convincente, attraverso le loro azioni. Accoppiare questi due generi, oltre ad avere fatto la fortuna di serie come The Soprano o Breaking Bad, permette di abbracciare un target che tasversale, attratto sia dal mondo della microcriminalità, che affascina lo spettatore, sia dalle tematiche più profonde e delicate che ci riguardano tutti (quali la famiglia, l’amore, il sesso), che il protagonista affronta lungo il suo arco di trasformazione, per arrivare, forse, alla salvezza. 

Ambientazione - Tempo e luogo

Nel romanzo non è specificata la città in cui si svolge la vicenda, ma crediamo che Torino possa rappresentare un’opportunità. In primis per un discorso urbanistico e paesaggistico (nel romanzo la città si alterna spesso a location meno urbane, come, ad esempio, la collina torinese). Questa ambivalenza che Torino porterebbe naturalmente in dote è presente nel libro ed è importante perché rappresenta l'anima ambivalente sia del luogo, sia del protagonista. 

Inoltre, il racconto, ambientato ai giorni nostri, rappresenta un tessuto sociale che ben si adatta a una città come Torino: la componente componente operaia, i ricchi industriali, la nobiltà e l'alta borghesia e purtroppo anche la criminalità.

Biografia

Lorenzo Garozzo nasce a Cremona nel 1982 ed è autore e formatore teatrale.

Nel 2013, col testo J.T.B. vince la XXIII edizione del "Premio Hystrio Scritture di scena" ed è finalista alla "52ma edizione del Premio Riccione per il teatro".

A me piace settembre, 2015, Nameless, 2018 e Di+, 2022, sono alcuni dei suoi testi rappresentati per il teatro e per l’audiovisivo.

Dal 2016 tiene un laboratorio sulla drammaturgia presso l’Università Cattolica di Brescia.

Contatti
Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2024