Cosa succederebbe se tutti si dimettessero dal proprio lavoro?
A Torino, dopo una strana notte di luna piena, l’operaio Lino, la commessa Fara e il rider Amir decidono di licenziarsi e lo stesso accade nel resto del Paese: venti milioni di lavoratrici e lavoratori, pressoché nel medesimo istante, abbassano le serrande, inviano lettere e mail, intasando le caselle di posta delle aziende, interrompono la produzione e l’erogazione di ogni servizio, o quasi.
A Roma, i ministri esterrefatti pianificano soluzioni e colpi di Stato; tra le organizzazioni politiche già si parla di rivoluzione, l’ingegnere Farouk (cugino di Amir) è chiamato dall’Inghilterra per ideare macchine e robot in grado disopperire alla forza lavoro venuta meno.
E se l’Italia diventasse una Repubblica fondata non più sul lavoro, ma sul reddito garantito?
Tra fantapolitica e inconscio collettivo, distopia e utopia, un caleidoscopio di vite, eventi e reazioni a catena che cattura, affascina e instilla nuovi, allettanti interrogativi, mentre l’impossibile, forse, diventa possibile. Un esordio narrativo acuto, attuale e originalissimo.

Il precariato e le "grandi dimissioni": due temi forti e attuali (si vedano ad esempio il saggio "Le grandi dimissioni" di Francesca Coin, Einaudi, 2023 e il film "E noi come stronzi rimanemmo a guardare" di Pif, 2021); i riferimenti reali (come i tweet dei giovani lavoratori o il libro "Contro il lavoro" del filosofo bolognese Franco “Bifo” Berardi, Feltrinelli, 1970); la narrazione brillante e coinvolgente; una voce giovane all'esordio, che conosce bene le tematiche che affronta (oggetto degli studi di Stefano Valerio sono in particolare le trasformazioni sociali prodotte dalle piattaforme digitali: ha collaborato con un gruppo di ricerca creato dalla Fondazione Di Vittorio e dalla Fondazione Claudio Sabattini, contribuendo, con altri sociologi di varie università italiane, al libro Lavorare in fabbrica oggi, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2020, dedicato alle condizioni di lavoro nel settore automobilistico italiano); una galleria di personaggi molto diversi l'uno dall'altro, nei quali il pubblico può identificarsi (la giovane mamma-lavoratrice, il rider, l'operaio che vede la prospettiva della pensione sempre più lontana); Adatto a un publico trasversale di ogni età (anche molto giovane).

Ambientazione - Tempo e luogo

Ambientato giorni nostri (o in un futuro molto prossimo?) a Torino (case private, una grande fabbrica, quartieri periferici, supermercato, strade)e a Roma (sedi istituzionali, strade).

Biografia

Stefano Valerio è nato a Bari mel 1990.

Vive a Torino, dove lavora in una fondazione privata come ricercatore in materie socioeconomiche. Oggetto dei suoi studi sono in particolare le trasformazioni sociali prodotte dalle piattaforme digitali.

In precedenza, ha collaborato con un gruppo di ricerca creato dalla Fondazione Di Vittorio e dalla Fondazione Claudio Sabattini, contribuendo, assieme ad altri sociologi di varie università italiane, al libro Lavorare in fabbrica oggi, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2020), dedicato alle condizioni di lavoro nel settore automobilistico italiano.

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Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2024