Antonella è una cinquantenne torinese a cui il destino sembra aver tolto improvvisamente tutto: il marito morto prematuramente e il lavoro dirigenziale in una multinazionale da cui viene licenziata a causa delle sue condizioni fisiche. Ma non si arrende e nonostante una grave malattia che mette a rischio la sua esistenza e la costringe a sottoporsi a pesanti cure debilitanti, per mantenersi, farà da badante a Marilosa, ex insegnante di francese affetta da Alzheimer.
Tra le pagine di un libro dell'anziana, Antonella trova una lettera che la catapulta al tempo della guerra quando Marilosa era una ragazza, innamorata di Edoardo. Questo ritrovamento indurrà la protagonista a fare delle ricerche che la condurranno fino a Parigi. Amori del passato, ma anche attuali, come quello che potrebbe nascere tra Antonella e Corrado, l'affascinante dottore che la cura, che però piace anche alla sua amica Oriana. E poi c'è Giovanni figlio di Marilosa, un single schivo con il quale non sembra esserci feeling. Il destino mescola sempre le carte e il finale riserva sorprese e colpi di scena che tengono il lettore incollato alla narrazione sino all'ultima pagina: in ogni finale poi, è sempre compreso un inizio, una rinascita, perché - in conclusione - riflette Badolisani: "nelle storie esiste realmente una fine?"
"Interessante la storia, complessa al punto giusto, che mantiene la tensione sino alla fine. Ben tratteggiati i personaggi: le due amiche, il medico, il professore e il misterioso Dubois.” - Margherita Oggero.
Non è una storia d'amore, ma la storia dell'amore: amore per la libertà, amore per l'altro, fidanzato, compagno, madre, amica, figlia, ma anche per la vita, per le sue imperscrutabili vie. Amore per se stessi, per quello che siamo diventati, per quello che eravamo e per quello che forse saremo.
Un libro di grande riconciliazione e di forti sentimenti o semplicemente un inno alla vita, con protagoniste delle donne.
Il romanzo si rivolge a pubblico adulto e vuole dare speranza a tutte quelle donne colpite da uno dei tumori più devastanti, quello al seno. Ma non vuole essere un racconto sulla malattia, piuttosto sulla rinascita che può scaturire da incontri con persone che vivono altri drammi o sofferenze, l'anziana Marilosa colpita dall'Alzheimer per esempio.
Torino è l'ambientazione ideale per questa storia che attraverso un espediente narrativo, una vecchia lettera d'amore ritrovata in un romanzo, ci catapulta nelle vie cittadine durante l'ultima guerra.