Torino, il cadavere di una ragazza di colore viene trovato sulle sponde del fiume Po all'altezza del giardino Ginzburg.
Subito la polizia capirà che la donna non solo è stata ferocemente sgozzata, ma che prima è stata anche stuprata. Il caso però sin dall'inizio risulta essere difficile perché della vittima non si conosce l'identità e ogni prova è stata cancellata dall'acqua del fiume e dalla pioggia.
A coordinare le indagini sarà il commissario Riccardo Montelupo che ben presto si renderà conto che qualcuno vuole insabbiare l'inchiesta, qualcuno all'interno della stessa Questura rema contro. Per proteggere chi? Un'inchiesta che ben presto si dividerà tra gli ambienti borghesi della Torino dei salotti e le stanze diroccate e piene di muffa dell'ex Villaggio Olimpico di Torino, colmo di immigrati che lo hanno occupato.
A smobilitare la polizia sarà una fuga di notizie e la decisione di un cronista di pubblicare le immagini del cadavere martoriato. Media e opinione pubblica puntano il dito contro le forze dell'ordine. Il commissario Montelupo smuoverà mari e monti per trovare il colpevole, ma ben presto si renderà conto di combattere anche contro chi vorrebbe tutelare interessi superiori a qualsiasi costo, a discapito della verità.

 

Il libro è stato pensato e scritto con scrittura volutamente cinematografica. I capitoli che lo compongono sono brevi e ognuno prevede un luogo, un'azione e il punto di vista di uno dei personaggi. Nel libro non vi è un solo protagonista, ma ce ne sono tanti: il commissario Riccardo Montelupo e la sua squadra, la vittima Assya, il giornalista Gianni Incerti, la mediatrice culturale Aamina e Armen l'armeno, capo della mafia armena a Torino. Questa varietà di personaggi e punti di vista crea movimento e azione, fondamentali in un eventuale adattamento. Il libro inoltre fa parte di un progetto seriale più ampio che prevede la scrittura di ulteriori romanzi. In questo progetto editoriale il tema ricorrente sono le politiche per l'immigrazione e le loro ricadute sulle persone. Il tema viene sviscerato sotto vari punti di vista, nell'ambito di un'ambientazione noir, a volte cruda.

Ambientazione - Tempo e luogo

Il libro è ambientato a Torino. Il luogo principale della narrazione è l'ex Villaggio Olimpico di Torino. Si tratta di un ambiente simbolo perché è stato teatro della più grande e imponente occupazione d'Europa. Nel libro si cerca di far emergere la condizione di chi viveva in quei luoghi, mostrando il degrado. Conosco bene quel luogo perché oltre che un autore sono un giornalista e ho potuto frequentarlo durante gli anni dell'occupazione. Allo stesso modo ho voluto dedicare un passaggio del libro al centro di prima accoglienza di Settimo Torinese, luogo nel quale arrivano i migranti quando giungono in Piemonte e dal quale partono verso altri Comuni del territorio. Altri luoghi del libro sono il Giardino Ginzburg e il parco del Valentino; la Questura di Torino e il Commissariato Centro di via Verdi dove lavora Montelupo; la redazione e gli studi televisivi di TeleTorino emittente locale nella quale lavora Gianni Incerti. Molte scene del libro sono ambientate in esterno, in vie della città.

L'arco temporale della narrazione è breve. I fatti si svolgono nell'arco di alcuni giorni, ma il lettore per comprendere tutte le sfumature della storia dovrà rivivere il passato attraverso alcuni flashback che ci permetteranno di ricostruire la vita della vittima.

Biografia

Gioele Urso è nato a Catania nel 1983. Giornalista, si occupa anche di social network e nuovi media. Dal 2002 opera in ambito radio-televisivo e digitale. Ha pubblicato la raccolta di racconti Barlo, Alzani, 2008; il romanzo noir Le colpe del nero, Edizioni del Capricorno, 2018 e Calma & Karma, Golem Edizioni, 2020. Come autore del soggetto, ha partecipato al Torino Film Festival con il cortometraggio Falling Up e al Piemonte Movie con il cortometraggio Ezechiele 25, 17 – Chapter 8: Trashomon.

Ultimo aggiornamento: 27 Giugno 2023