Sara ha 15 anni e si sente un “fallimento totale”.
L’improvvisa morte del padre la spinge a lasciare il collegio della grande città dov’era iniziato il suo sogno di fare la pianista, ma il ritorno in provincia non fa che ingigantire il suo baratro interiore.
Intanto nasce una forte attrazione per un ragazzo, che somiglia tremendamente a John Lennon.
Sara dovrà trovare la propria strada, entrando in una dimensione piena di dubbi, ma ne uscirà forte di un nuovo potere: la possibilità e la capacità di scegliere.
"White as snow" parla di amicizia, della scoperta di sse stessi, d'amore e delle prime infatuazioni
dei primi approcci sessuali e dei dubbi sul proprio orientamento, di passione per l’arte e la letteratura, di disamore e di fallimento esistenziale. Parla di dolore, di la perdita di incertezze.
Parla dell’adolescenza come forza propulsiva. Dà voce ai ragazzi, rende udibili i loro pensieri e chiari i loro discorsi. Gli adolescenti oggi parlano, ma non comunicano, spesso tacciono, forse perché in realtà hanno troppe parole dentro di sè e non è facile metterle tutte in fila.
Sara racconta cosa accade quando nella vita si perde il centro e si comincia a girare impazziti intorno e nulla suscita più interesse o passioni; tutto diventa faticoso e ci si sente inadatti.
Gli impegni sono troppi o troppo pochi, le aspettative altissime, il sostegno necessario da parte degli altri inesistente. Ci sono passioni troppo forti per saperle gestire, per le quali si fanno follie e si costruiscono castelli in aria perché le fondamenta non ci sono. La protagonista si confronta coi propri coetanei, si scontra con la madre, deve metabolizzare il lutto per il padre, scoprire i misteri della sessualità, salvare il suo anno scolastico...
"White as snow" è un romanzo rivolto anche agli adulti che hanno perso la scintilla di quella forza propulsiva e che non sanno relazionarsi con questi adolescenti, alieni, che ciondolano in casa e si esprimono in modi incomprensibili per loro, oppure si trincerano dietro un altrettanto incomprensibile mutismo. Appaiono vuoti, quando invece sono troppo pieni. Ma quando sembra che si perdano è perché vorrebbero essere trovati. Devono cadere per imparare a rialzarsi, perché per seguire la propria strada, devono prima individuarla.