Vera è una ragazza che conduce una vita rurale alle pendici della montagna con la mamma e la sorella.
Presto il suo bisogno di conferme e di affetto l’attira tra le luci e le persone, ma l’incontro con gli altri non sempre riserva piacevoli novità.
Un’occasione, il suo coraggio e la sua intraprendenza la portano in montagna a fare la pastora, lontana dal mondo, dove crede di trovare se stessa.
Alle prese con la vita, Vera si accorge che la solitudine dei suoi monti non basta, il confronto e l’incontro con gli altri è l’unico modo per conoscersi davvero nel profondo.
Punto di forza di questa storia sono sicuramente i paesaggi che restituiscono la bellezza della montagna, il suo valore di pace, serenità, ma anche di sacrificio e la saggezza che la vita sui monti porta con sé. Un racconto che parla dell’evoluzione di una ragazza, attratta dai telefoni e dall’amore, che da adolescente diventa donna.
Adatto a un pubblico giovane, dai 15-16 anni in su e aun pubblico maturo.
Per chi ama la montagna e in generali le riflessioni profonde di chi cerca se stesso.
Non ci si può salvare da soli, l’uomo è parte di un mondo e non può tirarsene fuori. Dalle parole dello stesso autore: “Per preservarla come l’amiamo, alla nostra montagna non servono eremiti e uomini selvaggi, ma comunità di persone che la mantengano viva, curata e sorvegliata, ricordando il proprio passato con uno sguardo attento al futuro, senza retorica o propaganda”.