Nevada. In una fredda mattina di marzo, quattro adolescenti e l’autis-ta dello scuolabus che doveva riportarli a casa spariscono nel nulla. Lo sceriffo locale li cerca in ogni angolo della contea di Lyon, ma di loro non trova nessuna traccia. Susan Balmer, sergente della polizia di Carson City, viene inviata a Silver Springs per prendere il comando delle indagini. Presto una parola inquietante le appare chiara: rapimento. Ma qualcosa non torna. Che senso ha rapire quattro ragazzi, quando solo uno di loro appartiene a una famiglia benestante? La donna sente l’angoscia crescere dentro di sé, mentre, passo dopo passo, si addentra in un incubo che la scuoterà nel profondo e le rivelerà una verità inaspettata e terribile.
Il target di riferimento è costituito da persone della fascia di età 30 – 65 anni appassionate di serie e film thriller di taglio americano.
La narrazione è dinamica, con scene che si susseguono rapide, molto incentrate sui dialoghi. Le linee narrative principali sono due: le indagini dei corpi di polizia e le azioni del killer. Altre due, secondarie, sono rappresentate da ciò che accade al padre di Nathan e ciò che accede presso la sede FBI di Los Angeles.
Il riferimento al demonio che affascina persone votate alla logica (i killer sono tutti professori di fisica o matematica) introduce una componente di natura esoterica, che rappresenta un punto di forza dell’opera. Altro punto di forza è la presenza di un’investigatrice donna che, oltre a essere bella, si dimostra determinata e in grado di condurre un’indagine complessa, tenendo testa ai colleghi maschi, senza mai rinunciare alla propria femminilità. Susan Balmer, con il suo modo di essere, affascinerebbe senza dubbio sia il pubblico femminile, sia quello maschile.
Un elemento da non trascurare è l’uso del tempo presente nella narrazione, che avvicina l’opera alla scrittura cinematografica, rendendo molto agevole l'eventuale adattamento.