Nel museo Alessandri di Giaveno, Barbara Ferrero, prof ficcanaso dalla cui ava strega ha ereditato uno spiccato sesto senso, trova il cadavere di un noto artista locale, Amilcare Bramante. L'amico brigadiere Stefano Semperboni accorre e, indagando, scopre grazie al suo aiuto e a quello del compagno della donna, il medievista Filippo Fenoglio, un fil rouge che collega la casa dell'artista agli illustri personaggi che la abitarono prima di lui. In primis la cortigiana secentesca Marion Delorme, e in seguito, a fine Ottocento, Eleuterio Grivot, pittore allievo di Gonin. Tra i numerosi sospettati, la direttrice del museo, già allieva del maestro Alessandri proprio come il defunto, insieme al suo losco marito gallerista; la vice-sindaca collusa e il consorte malato; la statuaria Gioia Maina, collega del medico legale dottor Woodstock, il quale subirà un'aggressione mirata a nascondere alcune prove.
Durante le indagini, grazie anche all'aiuto del fratellastro di Barbara, l'informatico norvegese Oskar, a Torino per un incarico al museo Lombroso, e grazie alle conoscenze dell'archivista del Comune, non sarà solo risolto il delitto di Bramante, ma anche quello di Eleuterio Grivot, per il quale era stata ingiustamente accusata un'antenata di Barbara.
Il genere crime (qui siamo nell'ambito del thriller a sfondo storico) ha sicuramente un grande appeal per il pubblico. Molte serie TV di successo, degli ultimi anni, ne sono un esempio.
Il punto di forza principale dell'opera, che può essere inserita nei generi sopra citati, con l'aggiunta di una nota umoristica e la presenza di un personaggio principale femminile di sicuro appeal per il pubblico, è che è scritta con un linguaggio visivo ed è presente molta azione, per cui ben si presta a un adattamento. Le scene sono ben distinte l'una dall'altra e i dialoghi sono brevi ed efficaci. L'ambientazione è limitata a un numero ristretto di location, tutte nella stessa città, Giaveno.
L'audience di riferimento è un pubblico eterogeneo composto prevalentemente da donne di media età, che apprezzeranno senz'altro l'identificazione con l'eroina della storia e lo charme dei personaggi maschili. Target di riferimento è anche il pubblico interessato alla storia e alle leggende locali, che offrano spunti di riflessione universali.
L'autrice ha scritto in precedenza altri due romanzi, "Delitti per diletto" e "La donna di Tollund" e un racconto - "'L pì brav di ross - in cui compare lo stesso personaggio femminile, pertanto, benché le storie siano autoconclusive, potrebbero formare una quadrilogia, nell'ottica di un adattamento seriale.